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Eugenio Rodondi live @ Bar Paganini di Rovereto

Mercoledì 22 Aprile in Via San Giovanni Bosco la presentazione di «Ocra», il secondo disco del giovane cantautore torinese Eugenio Rodondi

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«Ocra» è il secondo disco in studio del giovane cantautore torinese Eugenio Rodondi, uscito il 17 febbraio 2015 per Phonarchia Dischi/Audioglobe con la produzione artistica di Nicola Baronti.
Un disco caldo, torrido, fatto di erba ingiallita al sole di agosto, il periodo in cui la cicala trova massimo giovamento pur essendo conscia di una morte imminente.
È ocra come la consunzione di un rapporto di coppia, ocra come la depressione che ci minaccia come una spada di Damocle, è ocra come ocra è il blues dei raccoglitori di pomodori nei campi del meridione.
Ocra come il lavoro dell'impiegato, che si dimentica di tonalità più vivaci e non è in grado di assumersi una responsabilità che vada al di là del proprio dovere.
Ocra come una generazione che ha paura di fare figli.
Ocra perché è l'emblema contemporaneo in cui siamo immersi come in un acquario, un ocra che ci invita alla ricerca di una bombola di ossigeno, che ci possa allontanare dal marrone soffocante del fango autunnale, per spingerci verso il giallo della primavera che sta per arrivare.
 
«Ocra nasce dalla collaborazione tra Phonarchia Dischi e me, – racconta Eugenio Rodondi. – Avevo delle canzoni abbozzate, chitarra e voce, che avrei a breve messo in un nuovo disco. Phonarchia mi ha contattato per provare a lavorare insieme e io ho accolto con piacere la proposta.
«Ho dato le canzoni al produttore Nicola Baronti con una raccomandazione: “sugli arrangiamenti musicali hai carta bianca, l'importante è che non mi cambi le parole delle canzoni”. La prima volta che ho ascoltato in studio i provini, la sensazione è stata quella di un deserto arido, mi sono trovato in un film di Sergio Leone, tra armoniche blues e cicale.
«Il titolo Ocra è nato in quell'istante, da quel momento per me quelle canzoni sono diventate giallo ocra, mentre prima avevano una tinta indefinita, c'erano pezzi verdi, altri blu, altri neri. Nicola è riuscito a dargli questa tinta unica, necessaria per un disco, riuscendo a unire cicale, mosche, generazioni in crisi e schiavi dei campi di pomodoro.
«È stato poi necessario trovare dei musicisti per suonare il tutto, è un disco fatto a distanza, un po' suonato da musicisti degli Etruschi from Lakota, un po' dai Venus in Furs e un po' anche dalla mia band, che spesso ha fatto avanti e indietro con me da Torino a Pisa.
«È senza dubbio un disco che si distacca dal mio primo lavoro, sia come testi che come atmosfere, credo che questa evoluzione sia stata un elemento di crescita importante e indispensabile per un cantastorie come me.»
 
 BIOGRAFIA EUGENIO RODONDI 
www.facebook.com/eugenio.rodondi
Eugenio Rodondi nasce a Torino nel 1988. Poco più che bambino scopre la canzone d'autore e se ne appassiona, con un'intensità ed un'attenzione per i dettagli che caratterizzano anche i suoi brani.
Giovanissimo, inizia ad esibirsi nei locali di Torino portando alla luce tenue da osteria i suoi primi lavori.
A partire dal 2011 la sua presenza sulla scena cantautorale torinese si fa via via più significativa ed Eugenio si fa accompagnare da un gruppo di splendidi musicisti: sale sul palco assieme a Marco Segreto al contrabbasso, Ariel Verosto alla chitarra classica e al flauto traverso, Valter Piatesi alla batteria e Alberto Cipolla alla tastiera.
Il 2012 è l'anno del primo album ufficiale: «Labirinto» viene registrato presso la Maison Musique di Rivoli (TO) con la supervisione di Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele (Perturbazione).
«Labirinto» ottiene da subito svariate recensioni favorevoli che ne sottolineano l'opera di certosina scrittura, l'eleganza dei testi e la cura degli arrangiamenti.
Nel 2013 Eugenio entra in contatto con Phonarchia Dischi, dando vita ad una collaborazione per il suo nuovo lavoro sulla lunga distanza.
«Ocra» si avvale della produzione artistica di Nicola Baronti e vede la luce per Phonarchia Dischi/Audioglobe il 17 febbraio 2015.

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