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Il primo Festival di Meteorologia si svolge a Rovereto

Ospita anche il convegno del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Fisica delle Atmosfere e delle Idrosfere che riunisce 22 atenei

A Rovereto la macchina organizzativa per il 1° Festival Meteorologia organizzato dall'Università di Trento e dal Comune di Rovereto è in movimento.
Ad anticipare la due giorni scientifica in programma il 16-17 ottobre - dedicata al clima e alle sue influenze sull'uomo - ci sarà anche un convegno che vedrà la partecipazione del Presidente del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Fisica delle Atmosfere e delle Idrosfere (CINFAI), Prof. Antonio Speranza.
Rovereto infatti - grazie al curatore scientifico del Festival prof. Zardi - è stata scelta anche per il 3° Convegno Nazionale del Consorzio che si terrà nell'Aula Conferenze del MART nei giorni 14-15 ottobre 2015 quindi alla vigilia del Festival.
Il programma del convegno (pubblicato sul sito internet del Consorzio: www.cinfai.it) vedrà la presentazione dei risultati conseguiti dalle sue unità di ricerca, nonché delle possibili opportunità di nuovi progetti di ricerca anche in collaborazione con enti pubblici e aziende.
 
Il Consorzio, costituto con atto pubblico nel 1997, riunisce oggi 22 Università pubbliche preso le quali sono attive unità di ricerca nel settore della fisica dell'atmosfera e dell'oceano.
E' un ente pubblico con personalità giuridica riconosciuto dal Ministero dell'Università, dell'Istruzione e della Ricerca.
L'opportunità di sinergie con il Festival della Meteorologia ha suggerito di tenere il congresso a Rovereto subito prima del festival.
«Siamo grati all'Università di Trento per averci coinvolto in questo progetto che porta nella città di Rovereto una novità: non solo un festival (il primo nel campo della meteorologia che si organizza in Italia), ma anche la riunione di organismi di ricerca inter-universitari» afferma il sindaco Francesco Valduga.
 
«Si tratta di un'occasione per affrontare una tematica che ci riguarda tutti e che non può essere certamente o banalmente limitata alle curiosità sul mestiere del meteorologo e alle previsioni del giorno, ma rimanda più in generale al clima e alla natura di certi eventi che in questi ultimi anni hanno assunto anche caratteri estremi. E' dunque occasione anche per riflettere attorno ai mutamenti climatici e alla loro influenza sull'Uomo e sulla salute.»
Valduga sottolinea l'importanza dell'impianto scientifico dato al festival dal curatore prof. Zardi.
«E' un festival scientifico in piena regola che apre le porte anche ad una questione molto interessante ovvero come costruire in Italia una carriera di studi su una materia delicata che ha ricadute importanti sull'economia (si pensi al turismo e all'agricoltura). Il Comune di Rovereto collabora da tempo con l'Ateneo con il quale condivide centri di formazione di importanza strategica per la comunità scientifica. Ci auguriamo quindi che questo festival diventi una appuntamento costante che di anno in anno porterà a Rovereto gli studiosi della materia e al tempo stesso contribuirà a far comprendere la necessità che l'Italia - al pari di altre nazioni estere come la vicina Austria - si doti di un corso di alta formazione universitaria. E' il nostro auspicio e un obiettivo per il quale l'Università ci troverà sempre con entusiasmo e convinti al suo fianco, con il sostegno anche del nostro qualificato sistema museale. Al tempo stesso siamo lieti di poter accogliere in città una comunità scientifica che saprà radunare anche un vasto pubblico di amatori e appassionati, ricercatori indipendenti e associazioni, e sarà quindi anche l'occasione per far conoscere Rovereto e il suo patrimonio ambientale, storico e paesaggistico.»

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