Come adottare un bambino, un valore oltre la coppia
Nel 2015 in Vallagarina sono arrivati 8 bambini in tutto di cui 3 di adozione nazionale
Nell'anno in corso nella Vallagarina sono state 11 le coppie che hanno fatto richiesta di un bambino in adozione e di queste 3 sono relative all'ex articolo 44 ossia l'adozione di un bambino all'interno di una coppia in cui uno è già genitore naturale del piccolo ma per motivi vari (perchè il piccolo non è stato riconosciuto, o l'ex coniuge è defunto o è stata dichiarata la decadenza di podestà) l'altro coniuge della nuova coppia ne chiede l'adozione.
Degli 11 richiedenti l'adozione, 9 l'hanno chiesta sia nazionale che internazionale e 2 solo internazionale.
Nel 2015 in Vallagarina sono arrivati 8 bambini in tutto di cui 3 di adozione nazionale.
A occuparsi dell'intera pratica è la Comunità della Vallagarina che in questo settore è punto di riferimento anche per il Comune di Rovereto e gli Altipiani Cimbri.
Da ricordare che la Provincia nel 2012 ha riorganizzato la competenza e ha affidato a 6 comunità del Trentino, tra cui quella della Vallagarina, il delicato settore dell’adozione.
La riorganizzazione è stata voluta per rispondere a un preciso obiettivo: dare continuità operativa tra le due fasi del procedimento adottivo: pre-adottiva e post-adottiva.
Questo, al fine di garantire attenzione e competenza alle famiglie adottive che avranno la sicurezza di essere seguite in tutto il percorso dalla stessa figura professionale.
L'affido della competenza di questo settore scadeva dopo i tre anni (era sperimentale per verifica sul campo della sua validità) e il Consiglio della Comunità nell'ultima seduta ha provveduto ad approvare all'unanimità il proseguo del disciplinare che affida all'ente funzioni e compiti per le adozioni nazionali e internazionali.
La Comunità svolge funzioni di informazione e di preparazione degli aspiranti all'adozione, li accompagna sia nel percorso conoscitivo-valutativo per stabilirne l'idoneità ad adottare (decisione affidata dalla legge al Tribunale per i minorenni) sia successivamente nel percorso post-adottivo, per sostenere la famiglia adottiva nell'inserimento del bambino o dei bambini nel nuovo contesto familiare e sociale, compreso quello scolastico, e nel delicato processo della costruzione degli attaccamenti.
Le assistenti sociali operano in un'ottica di integrazione socio-sanitaria e di raccordo tra servizio pubblico e privato, rafforzando le sinergie sia con gli enti autorizzati a curare le procedure per l'adozione internazionale nei Paesi esteri, sia con le associazioni di famiglie adottive.
La Comunità ha messo in campo anche due progetti, il primo dal titolo «Nonni e zii nell'adozione» ha previsto degli incontri molto partecipati per affrontare le difficoltà dei primi momenti e la delicatezza con cui affrontare il delicato percorso iniziale.
Il secondo progetto dal titolo «Scrigno» si basa su una serie di incontri per tenere il filo tra passato e presente dei bambini e qui viene anche «costruito» una sorta di libro ricordo con fotografie e disegni.
Il tutto per affiancare le famiglie nel delicato e complesso percorso dell’adozione che permette di garantire il bisogno e il diritto del bambino alla famiglia.
Il Servizio Socio Assistenziale della Comunità (in via Pasqui a Rovereto) è a disposizione per ogni informazione e approfondimento.
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