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Presentato il nuovo «Centro pastorale per le povertà»

La struttura parrocchiale di via Bridi a Rovereto diventa un centro pastorale di supporto alle povertà

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Lo stabile situato in via Bridi a Rovereto, di proprietà della parrocchia di san Marco, diventerà un centro pastorale a supporto di realtà e iniziative che operano nel campo di vecchie e nuove povertà. In questi giorni viene avviato il cantiere per la ristrutturazione.
Il progetto prende le mosse nel marzo 2012 con un protocollo di intesa stilato tra parrocchia di san Marco, Comune di Rovereto, Comunità della Vallagarina, Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (Opera Armida Barelli), Caritas diocesana e Fondazione Comunità Solidale: in esso si affermava l’opportunità e l’impegno al recupero dell’intero stabile, in vista di vari servizi di carattere sociale.
Le opere di questa prima ristrutturazione si riferiscono a una parte della struttura, che avrà lo scopo di rispondere a due forme di bisogno diffuse: la povertà economica e il disagio relazionale nelle famiglie.
 

 
Da un punto di vista economico, l’opera – del costo complessivo di circa 1.500,000 Euro – si rende possibile:
- per circa 400.000 euro grazie alla vendita di un vecchio edificio di proprietà della parrocchia situato a Serrada di Folgaria adibito per tanti anni a colonia per i ragazzi e i giovani di Rovereto e ormai danneggiato e inagibile,
- per circa 1.100.000 euro grazie a un sostanziale contributo della Provincia Autonoma di Trento.
Alla gestione delle varie opere sociali accolte nel complesso concorreranno, anche economicamente, la Comunità di Valle, il Comune di Rovereto e la Fondazione Comunità Solidale.
 

 
Nel dettaglio, il Centro pastorale di supporto alle povertà avrà le seguenti funzioni:
•  Al PIANO TERRA troverà collocazione il Negozio Altr'uso e il laboratorio dei vestiti usati promosso da Caritas diocesana e Fondazione Comunità Solidale a servizio delle povertà emergenti in tutta la Vallagarina. Il negozio (attualmente in via Indipendenza a Rovereto, ma in posizione non particolarmente adeguata) non ha alcuna finalità commerciale (in quanto i vestiti usati vengono venduti a un prezzo simbolico di pochi euro), ma di tipo prettamente educativo per contrastare il consumismo dell’usa e getta.
 
Al PRIMO PIANO sono previste le sedi operative delle seguenti realtà:
- Associazione Cantiere Famiglia e Centro di consulenza e accompagnamento alla vita affettiva e familiare.
Il Centro è stato istituito nell’ottobre 2013 dai quattro decanati della Vallagarina; in via provvisoria ha sede all’interno dei locali del Centro pastorale Beata Giovanna ed è finalizzato ad offrire ascolto e accompagnamento a situazioni di disagio relazionale di persone e famiglie.
Il servizio è offerto da volontari professionalmente competenti che operano in rete anche con altri servizi analoghi del territorio.
 
- Fondo straordinario di solidarietà, istituito nel gennaio 2013 per iniziativa del decanato di Rovereto per fare fronte ad esigenze immediate di famiglie in difficoltà per l’attuale crisi economica, in particolare per la perdita del lavoro. Il Fondo ad oggi ha raccolto (con il supporto soprattutto di privati e di alcune istituzioni pubbliche) quasi 450 mila euro, destinati ad interventi di immediata necessità per circa 600 persone o famiglie. Sono inoltre coinvolti oltre 40 volontari che aiutano a trovare forme alternative di gestione economica per provare ad uscire da situazioni di povertà.
 
- Credito solidale, progetto promosso dalla Caritas diocesana ed attivo anche nella Vallagarina: in collaborazione con alcune Casse Rurali fornisce prestiti fino a tremila euro a tasso praticamente nullo a persone e famiglie che si trovano in situazioni di necessità immediata; nei casi in cui l’accesso al credito solidale non sarebbe ammesso per la mancanza dei requisiti di garanzia, interviene il Fondo straordinario di solidarietà.
 
Al SECONDO PIANO saranno realizzate unità abitative destinate a fini sociali; a tale scopo sarà effettuata un'opportuna analisi dei bisogni relativamente ai servizi alloggiativi-sociali per definire la caratterizzazione finale di tali spazi (alloggi semi protetti, alloggi per padri separati, housing sociale, co-housing…).

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