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Con Stravinskij e Ravel si apre al «Melotti» la stagione InDanza

Il 4 novembre due classici: «Le Sacre du printemps» e il «Bolero»

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Due grandi titoli del repertorio musicale, affidati all’interpretazione di due coreografi italiani di primo piano, apriranno venerdì 4 novembre all'Auditorium «Melotti» la stagione InDanza organizzata a Rovereto dal Centro Servizi Culturali S. Chiara.
Sul palcoscenico della sala teatrale di Corso Bettini sarà la MM Contemporary Dance Company di Reggio Emilia alle prese con La saga della primavera di Igor Stravinskij coreografata da Enrico Morelli e con Bolero di Maurice Ravel interpretato coreograficamente da Michele Merola, direttore artistico della compagnia.
Possente capolavoro musicale composto da Igor Stravinskij nel 1913, Le Sacre du printemps (La saga della primavera) è ispirato a un'antica leggenda slava. Secondo il mitico racconto, ad ogni primavera una vergine doveva essere ritualmente sacrificata, affinché la terra potesse rifiorire.
Nella propria interpretazione del Sacre, il coreografo Enrico Morelli si è accostato con profondo rispetto a questa partitura, che ha ispirato i più grandi coreografi del '900 e, nell'allestimento che ne risulta, si rispecchia un risvolto dell'affannoso dinamismo del nostro tempo.
 
Per combattere antiche e nuove paure e per esorcizzare il male di vivere che accompagna il presente, ogni occasione è buona per individuare un capro espiatorio.
Sulla nuda scena, emergono dal buio e incombono dal soffitto, come unico elemento, lugubri ganci da mattatoio.
Sono altrettante spade di Damocle, un monito severo che ci invita a guardare al passato, ad un tempo in cui tanti, troppi uomini sono stati mandati al macello, sacrificati a ideologie di morte e terrore, considerati numeri senza identità, corpi derubati della propria dignità.
L’assunto della coreografia è tutto qui: sino a quando l'essere umano sacrificherà i propri simili alla violenza del cieco cannibalismo, e non sceglierà la via del rispetto dell'altro, la luce della cultura e la chiarezza della ragione non potranno prendere il sopravvento.
 

 
Se ciò non avverrà, ciascun individuo potrà solo pensare e volere il male degli altri; eliminare chiunque si ponga in ostacolo al soddisfacimento dei propri desideri.
L'allestimento coreografico ideato da Enrico Morelli per La sagra della primavera porterà sulla scena dieci danzatori: Paolo Lauri, Fabiana Lonardo, Alessio Monforte, Giovanni Napoli, Miriam Re, Cosmo Sancilio, Nicola Stasi, Gloria Tombini, Chiara Toniutti e Lorenza Vicidomini.
Meccanismo a orologeria di rigorosa precisione, Bolero di Maurice Ravel è tra i brani più noti e ascoltati della storia della musica.
Nel realizzarne questa nuova versione coreografica, Michele Merola si è confrontato con questa musica ossessiva e ripetitiva, cercando di comprenderne l’identità.
Alla fine di questo percorso, l’ispirazione del coreografo si è focalizzata sul ventaglio inesauribile dei rapporti umani, in particolare quelli di coppia, dentro ai quali spesso registriamo le reciproche e inconciliabili distanze tra uomini e donne, quel «muro trasparente» che li divide.
 
Bolero viene raccontato come una non-storia, fantastica ma possibile, comunque pertinente al mondo reale; una metafora della nostra esistenza, stretta nei doppi binari che ciascuno sperimenta nel corso della propria vita, fra contrasto e dialogo, seduzione e disinganno.
Sulla musica di Ravel, con la «licenza» e l’inventiva che sono il segno vero di ogni artista, è intervenuto Stefano Corrias che ha creato una propria partitura musicale, liberamente ispirata alla versione originale del brano.
Ne è nata una simbiosi musica-danza in cui i personaggi «indossano», ritmicamente, i vari strumenti dell'orchestra.
Nel Bolero saranno in scena, diretti da Michele Marola, Paolo Lauri, Giovanni Napoli, Enrico Morelli, Nicola Stasi, Fabiana Lonardo, Stefania Figliossi e Lorenza Vicidomini.
Venerdì 4 novembre il sipario del Teatro – Auditorium «Melotti» si alzerà sul primo spettacolo della stagione InDanza alle ore 21.00.

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