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A Rovereto l’8 giugno al Teatro Zandonai spettacolo di flamenco

La produzione «la peña andaluza» presenta lo spettacolo «en el café de chinitas-lorca»

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La tradizione popolare andalusa affascinò il poeta Federico Garcia Lorca che ne fece rivivere le canzoni, ricche di stratificazioni culturali, un vero universo di significati e di simboli archetipici.
Entrando in contatto con i campesinos di Granada ne analizzò le canzoni con la sensibilità del poeta e la competenza del musicista: lo affascinava l'uomo perennemente in lotta con la natura, artefice egli stesso del proprio destino a volte tragico, i temi dell'amore e della morte.
Fanno parte di questa indagine, in un percorso di appropriazione, i simboli originari: la luna, l'acqua, il vento, i cavalli, le stelle, i fiori e i frutti, ed il verde, colore della frustrazione.
Con «La Argentinita» incide una prima registrazione fonografica di enorme successo : cinque dischi con una canzone per lato, cui la danzatrice presta il suono della sua voce, del «zapateado» e delle nacchere e Federico la accompagna al pianoforte.
 

 
A queste canzoni popolari si ispira il coreografo Miguel Angel Espino.
Sul palcoscenico del teatro Zandonai rivivono, grazie all’ attrice Alice Conti, i versi del poeta.
La voce di Momi de Cadiz, di Jo Sini, del tenore Giovanni Bracciaroli, le chitarre dello stesso Giovanni e di Antonio Españadero, la percussione al cajòn di Cristiano Costanzo accompagnano le danzatrici del gruppo anconetano di Zambramora , del gruppo triestino di Elisabetta Romanelli, delle trentine della Peña Andaluza.
Ospite d'onore fra i solisti lo stesso Miguel Angel, affiancato da Michela Fossà, Adriana Grasselli, Mariella Di Gregorio, Monica Di Virgilio.
 
Il titolo dello spettacolo si riferisce appunto ad una lirica di Garcia Lorca ed è stato, negli anni della fine del Novecento, il nome di un noto locale di Malaga dove si cantava e ballava flamenco.
Ad oggi è il nome di un noto «tablao» di Madrid.

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