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Rovereto: due ucraini arrestati dai Carabinieri per furto

Sono stati trovati con un furgone contenente una Yamaha rubata la sera prima a una signora che si trovava a Iseo

Due ucraini sono stati arrestati ieri mattina dai Carabinieri del Radiomobile di Rovereto e della Stazione Carabinieri di Mori per furto aggravato di un motociclo e possesso ingiustificato di arnesi da scasso.
I due cittadini ucraini M.V. 27enne e B.M. 25enne sono stati fermati dai Carabinieri che si erano appostati al Casello autostradale «Rovereto Sud» dove avevano notato un furgone con targa ucraina parcheggiato tra le vetture in sosta.
Alla guida non c’era nessuno, ma il sospetto e la caparbietà dei Carabinieri, che hanno voluto vederci chiaro, ha dato ben presto buoni frutti.
Al veicolo si è affiancata una seconda vettura dalla quale è sceso uno dei due arrestati che si è posto alla guida del furgone.
 
Il Blitz è scattato in pochi secondi e il furgone e la vettura sono stati accerchiati dai Carabinieri e sottoposti a perquisizione.
Il furgone conteneva una Yamaha XMax del valore di 7.000 euro rubata ad Iseo la sera precedente ad una signora che si è vista restituire il motociclo proprio nel giorno del suo compleanno.
La targa era già stata rimossa così da far apparire ad eventuali controlli che il motociclo era in fase di esportazione.
Nella vettura sono state trovate targhe polacche ed un vero arsenale da scasso: chiavi inglesi, pinze, guanti, tronchesi e quanto altro necessario per aprire le porte ed introdursi nelle abitazioni.
 
Il sospetto degli inquirenti è che i due avessero fatto una ricognizione a Rovereto e Mori per un nuovo colpo da mettere a segno prima di tornare in Ucraina.
Il «modus operandi» dei turisti del furto è molto chiaro ai Carabinieri che già altre volte hanno riscontrato l’uso di più veicoli per consumare furti: un’auto o una moto per muoversi velocemente nel traffico, ed un furgone parcheggiato quale deposito per la refurtiva che viene occultata come si trattasse di un normale trasporto di beni.
Ora i giovani si trovano tutti in stato di arresto e sono stati associati alla Casa Circondariale di Trento.

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