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Terzo giorno di Oriente Occidente Dance Festival

Domenica 2 settembre il Festival entra nel vivo: in scena il grande ritorno dello spagnolo Marcos Morau con Pasiona

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Entra nel vivo la programmazione di Oriente Occidente Dance Festival. Il terzo giorno prevede un calendario fitto di appuntamenti di varia natura, che spaziano dai grandi spettacoli in prima nazionale e assoluta agli appuntamenti di Linguaggi negli spazi del Mart e ai workshop che danno l’opportunità di studiare con gli artisti internazionali del cartellone 2018 di Oriente Occidente.
 
Il grande evento di domenica 2 settembre nella sezione «Sguardi sul mondo» è il gradito ritorno di Marcos Morau con il suo ultimo lavoro Pasionaria, in prima nazionale al Teatro Zandonai alle 20.30.
Dopo lo spettacolo Voronia e il grande affresco ispirato alla vita e l’arte di Pablo Picasso, Los Pájaros Muertos, sotto la cupola del Mart, il coreografo spagnolo torna a Oriente Occidente con il suo ultimo progetto supportato da una lista invidiabile di istituzioni europee.
 
Il Théâtre de Chaillot, il Sadler’s Wells, il festival Tanz Im August, il Théâtre de la Ville de Luxembourg, il Teatros del Canal e Oriente Occidente coproducono Pasionaria, l’attesa sua nuova creazione per otto danzatori de La Veronal.
Il nome della compagnia rimanda alla droga usata da Virginia Woolf per il suo primo tentativo di suicidio, e di per sé è già un programma.
 

 
«Attentatore delle arti», Morau - che è appassionato di cinema, attore, danzatore - crea opere in cui a partire dal mondo reale arriva a esplorare i meandri della psiche umana.
Per Pasionaria parte dell’etimologia del termine latino passio, -onis (dal greco pathos), ovvero passione, che definisce al tempo stesso l’atto di soffrire e la capacità di suscitare emozioni. 
 
Pasionaria pone questioni urgenti sul distacco emozionale tipico del mondo di oggi; riflette sull’idea di progresso che si sta imponendo; sull’individualismo e la codardia morale dominanti.
Convinto che solo l’attenzione alle passioni possa salvare l’umanità, il coreografo prova a indagarne le radici e le declinazioni ricorrendo alla musica monumentale di Bach e a una messa in scena che decontestualizza e si sviluppa «in negativo».
 
«Otto danzatori che si muovono quasi come noi, parlano quasi come noi, ma che non sarebbero in grado di affermare cosa manca loro per sentirsi umani.
«Nello stesso modo in cui un cupo quadro di Caravaggio parla della luce, nello spettacolo voglio evidenziare tutto ciò che non c’è, tutto ciò che manca. Uso il palcoscenico per mostrare il vuoto, la completa mancanza di passione», – spiega il coreografo.
Biglietti in vendita online, presso la biglietteria del Festival (Corso Rosmini 58, Rovereto), allo 0464.431660 o mezz’ora prima dello spettacolo direttamente presso il teatro.
 

 
Anticipa la serata per la sezione «Nuovi Orizzonti» la prima assoluta di This is your skin, l’ultimo lavoro di Irene Russolillo, al Teatro alla Cartiera alle 18.
Artista associata al Festival per il biennio 2017-2018, Irene Russolillo ha avuto modo di dimostrare il suo talento di performer e di coreografa in più occasioni a Oriente Occidente.
Durante la scorsa edizione del Festival ha presentato al pubblico il primo step creativo del progetto Wave, al debutto quest’anno nella sua versione frontale per il palcoscenico intitolata This is your skin. 
 
In questo progetto, per la prima volta nella sua carriera, la coreografa pugliese si allontana dalla dimensione solistica e coinvolge altre due performer per dar vita a un «concerto coreografico».
 
In This is your skin la scrittura del movimento dialoga con brani cantati dal vivo dai performer. La colonna sonora originale composta da Spartaco Cortesi, fedele collaboratore di Russolillo, co-autore anche dei testi dello spettacolo, è fluttuante: avvolta in perturbanti atmosfere, delinea un gioco ritmico su cui si innesta la voce.   
 

 
Come un cartoon perturbato da lampi di realtà, This is your skin parla attraverso i suoi eccessi, le sue esclamazioni, distanti da un vero e proprio discorso.
È l’emozione a guidare la coreografa nella concezione di movimenti e gesti che stanno ai margini del linguaggio articolato.
Lo scopo? Approdare a uno spazio-tempo puramente musicale ed energetico che possa arrivare dritto al cuore dello spettatore.
Biglietti in vendita online, presso la biglietteria del Festival (Corso Rosmini 58, Rovereto), allo 0464.431660 o mezz’ora prima dello spettacolo direttamente presso il teatro.
 
Ad arricchire ulteriormente il programma della giornata, tre appuntamenti dedicati a chi voglia approfondire i grandi temi di questa edizione di Oriente Occidente attraverso l’incontro diretto con i suoi protagonisti.
Alle 11 al Mart Lounge il calendario di Linguaggi prevede l’incontro di presentazione della mostra «Alighiero Boetti. Erodiade - Fame di vento», dedicata al rapporto tra arte contemporanea e coreografia. 
 
Nel 1993 la storia delle relazioni fra l’arte e la danza si arricchisce di un importante capitolo: Alighiero Boetti, allora già protagonista del panorama artistico internazionale, accetta di ideare per Julie Ann Anzilotti la scenografia dello spettacolo Erodiade - Fame di vento, riproposto in questa edizione di Oriente Occidente grazie al progetto RIC.CI Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni ’80-’90, ideato dalla critica della danza Marinella Guatterini (5 e 6 settembre ore 19 al Mart).
 

 
Con la coreografa Julie-Ann Anzilotti, la scenografa Tiziana Draghi, il curatore d’arte Denis Isaia e la studiosa della danza Marinella Guatterini.
Modera il direttore artistico di Oriente Occidente Lanfranco Cis. Ingresso gratuito su prenotazione. Alle 16, sempre per Linguaggi, nella Sala conferenze del Mart si terrà l’incontro «Around Excelsior» dedicato a un altro spettacolo del cartellone 2018 del Festival.
 
In occasione della prima nazionale dello spettacolo Excelsior di Salvo Lombardo, un incontro sui temi che quasi 140 anni fa portarono alla creazione del Gran Ballo Excelsior, balletto che celebrava il trionfo della luce e della civiltà contro l’oscurantismo e le barbarie, le conquiste del progresso, l’imperialismo coloniale e l’affermazione del concetto di identità nazionale. 
 
Con il coreografo Salvo Lombardo, la curatrice Viviana Gravano, la docente universitaria Sergia Adamo, la studiosa della danza Marinella Guatterini e Alessandro Pontremoli, docente di storia della danza presso l’Università di Torino. Ingresso gratuito su prenotazione.
 

 
Inoltre l’offerta di workshop del Festival offre la possibilità di lavorare con il coreografo dello spettacolo Pasionaria Marcos Morau.
Dalle 10 alle 12 presso la sede del CID Centro Internazionale della Danza i partecipanti avranno l’opportunità di confrontarsi con il personalissimo stile e linguaggio artistico di Morau.
Costo 40 euro, iscrizioni allo 0464.431660 o cid@centrodelladanza.it.

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