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«Come eravamo, come siamo e come saremo»

Inaugurata a Rovereto una storia che parla di persone e di comunità: raccoglie e racconta le origini e la nascita di Fondazione Caritro

COME ERAVAMO, COME SIAMO E COME SAREMO.
Dalle Casse di Risparmio di Trento e Rovereto alla Fondazione Caritro è un percorso espositivo, che prende vita nelle sale di Palazzo del Bene con l’ambizione di mettere in luce le origini della Fondazione, andando a scoprire l’impegno profuso dalla Cassa di Risparmio nei confronti della collettività e del territorio; un impegno che non è venuto meno, ma è solo mutato per esigenze legislative.
Le Casse di Risparmio, quando nascono a inizio Ottocento, hanno due finalità.
Da una parte, educano i ceti popolari alla parsimonia, al risparmio e, infine, all’accumulazione.
Dall’altra parte, attraverso interventi di utilità sociale, infondono dinamismo a territori fiaccati dalle guerre napoleoniche o rimasti ai margini della rivoluzione industriale.
Attraverso i documenti del Fondo Carit, Cariro e Caritro è stata ricostruita la storia filantropica delle due Casse di Risparmio di Trento e Rovereto, per scoprire un racconto che non è solo economico e finanziario, ma anche culturale, sociale, politico.
 
Questo l’intervento di Claudio Cainelli, vice presidente di Fondazione Caritro.
«Grazie alla ricerca storica, siamo riusciti a parlare delle origini della Fondazione, di ciò che siamo e abbiamo lanciato anche alcuni spunti volti al futuro.
«In questo allestimento, parliamo di persone, di come la Fondazione crea valore sul territorio grazie alla rete di rapporti instaurati nel corso degli anni, con le istituzioni.»
 
Il filo conduttore del percorso espositivo sono dunque le erogazioni non gli investimenti, i bisogni delle persone non gli interessi dei loro libretti al risparmio.
Il punto di vista sono le scelte filantropiche delle due Casse e le storie di chi da esse ha ricevuto aiuto.
Per fare ricerca, costruire scuole e chiese, organizzare manifestazioni sportive e artistiche, coltivare la terra e sistemare rifugi.
Nello specifico le sezioni in cui si è concentrata la ricerca sono: la scuola, le grandi opere, lo sport, la cultura, la ricerca, la piccola beneficenza.
In queste prime forme di intervento è possibile riconoscere le radici e i valori della Fondazione Caritro e dei suoi quattro attuali ambiti d’intervento: la ricerca, l’istruzione, la cultura, il volontariato.
 
«Salvaguardare e amministrare il patrimonio collettivo – ha detto il Direttore Generale Filippo Manfredi – è un compito importante e la Fondazione lo assolve attraverso investimenti mirati, riprogettando il territorio a favore del benessere comunitario, come l’investimento nella cultura e nelle opere d’arte.
«Fondazione attraverso l’acquisto di opere, concorre alla maturazione culturale e sociale del territorio trentino. Per farlo si avvale di un network di eccellenze locali e nazionali, in grado di generare azioni di valore filantropico.»
 
È per questo principale motivo, che a completamento del percorso espositivo è stata allestita anche una piccola, ma preziosa, selezione di opere d’arte, appartenenti alla Collezione della Fondazione, che intende riflettere proprio la situazione culturale e artistica del Novecento italiano.
Nomi illustri come Depero, Pancheri, Moggioli, allieteranno la vista a curiosi e appassionati, che finalmente potranno ammirare le bellezze, a volte nascoste, di queste opere.

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