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Visita a Dolni Dobrouc a 100 anni dalla fine della Grande Guerra

Contatti tra le due comunità iniziarono nel 1915 su ordinanza del Comando Supremo Austriaco, quando circa 800 persone di Marco furono costrette a lasciare l’Italia

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Si è conclusa la trasferta in Repubblica Ceca di una delegazione del Comune di Rovereto costituita dal Sindaco Francesco Valduga, l’assessore Carlo Plotegher, il consigliere comunale Mario Airoldi, il Presidente della Circoscrizione di Marco Andrea Vaccari ed il Comandante dei Vigili del Fuoco Marco Simonetti che era accompagnato da alcuni uomini del Corpo di Rovereto.
Come noto Dolni Dobrouc, è città gemellata da molti anni con Rovereto, ed il legame ha radici profonde essendo stato costruito sulla base della solidarietà.
A cementare il rapporto fu il bisogno, come lo stesso Sindaco ha ricordato durante gli incontri istituzionali.
Ricordare le condizioni che favorirono il contatto, a 100 anni dalla fine della Grande Guerra, non è banale perché è anche in situazioni di conflitto che i popoli possono dare il meglio di sé.
 

 
Contatti tra le due comunità ebbero infatti inizio il 27 maggio 1915 su ordinanza del Comando Supremo Austriaco, quando circa 800 persone di Marco furono costrette a lasciare l’Italia.
Gli uomini validi vennero arruolati sotto le armi; le donne, i vecchi ed i bambini furono deportati in Austria, Moravia e Boemia.
Nell’estate del 1915 giunsero a Dolni Dobrouc, piccolo paese nel cuore della Boemia, un gruppo di quindici famiglie provenienti da Marco, allora Comune, oggi frazione di Rovereto.
Le stesse cronache di Dolni Dobrouc, riportano di un gruppo di emigranti «Tirolesi», in tutto 73 persone, che lì vissero per quattro anni, in condizioni di grande povertà e di stenti.
Gli uomini lavoravano alla ricostruzione degli argini del fiume Ticha Orlici e nelle cave, le donne e le ragazze nelle filande, i bambini frequentavano la scuola, ma per loro, così come per gli adulti, risultava di grande difficoltà imparare la lingua ceca e riuscire a farsi capire dagli abitanti locali.
 

 
La situazione disagiata in cui vivevano era aggravata dalla preoccupazione per i loro familiari in guerra sul fronte russo e galiziano e per il loro paese del quale non avevano notizie e che sapevano direttamente coinvolto nella guerra.
Nei ricordi degli anziani di Dolni Dobrouc gli emigranti di Marco erano persone «oneste e molto credenti», ma «facilmente irascibili», i vecchi «di idee nazionaliste e fedeli all’impero degli Asburgo», i giovani «credenti nella libertà e nell’indipendenza nazionale».
Tali eventi della storia hanno creato tra le due cittadine un particolare legame con il conseguente desiderio di instaurare un rapporto durevole nel tempo che è stato sancito nel 1999 dal Consiglio Comunale di Rovereto e che prosegue ancora oggi.
Durante la trasferta, i Vigili del Fuoco d’intesa con l'amministrazione Comunale, hanno donato un'attrezzatura specifica per incidenti stradali: le pinze idrauliche dismesse ma perfettamente funzionanti. Il Corpo dei Pompieri di Dolni Dobrouc aveva già ricevuto dal Corpo di
Rovereto, anche due automezzi che per anni hanno servito la Città di Rovereto e sono tuttora in servizio.

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