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Prosegue la stagione teatrale allo Zandonai di Rovereto

Da venerdì 30, tra flamenco e il ricordo di un grande Presidente: Sandro Pertini

Venerdì 30 novembre 2018 ore 20.45 andrà in scena a Teatro Zandonai nell’ambito della Stagione Teatrale Riccardo Zandonai e il Flamenco con La Pena Andaluza.
La riscoperta e la rivalutazione delle opere del noto musicista roveretano Riccardo Zandonai (1883-1944) passa per la Spagna che ne ha influenzato il percorso artistico.
Il viaggio che fece Zandonai e le sue emozioni sono evidenziate in una lettera del 1909 inviata dalla Spagna al suo editore: «...sono a Sevilla da quattro giorni e da quattro giorni non vivo più, sogno! Questo paese ha del meraviglioso e l'impressione che io ne ho ricevuto è enorme! tutto è musica quì».
 
Il coreografo danzatore andaluso Miguel Angel Espino, forte di una grande esperienza artistica e professionale, affronta le tre parti musicali , di varia complessità,che compongono il «Concerto Andaluso» (1934).
Ne nasce uno spettacolo che affronta nella prima parte la musica del concerto, mentre nella seconda fa rivivere al pubblico quelle emozioni che Zandonai stesso può aver vissuto immergendosi nel canto, nella «guitarra» e nel baile flamenco.
Sul palcoscenico Miguel Angel e Charo Espino, voce di Momi de Cadiz, chitarra Antonio Espanadero, percussione Rafael Garcia Fontaina.
Il «cuadro flamenco» è composto da alcune danzatrici della Peña Andaluza di Rovereto con Adriana Grasselli e di Zambramora di Ancona con Michela Fossà.
 
Imperdibile l’appuntamento di lunedì 3 dicembre 2018 con TeatroChe e «Gli uomini per essere liberi. Sandro Pertini, il presidente» di Gianni Furlani, con Mauro Bertozzi e musiche dal vivo di Tiziano Bellelli, Emanuele Reverberi e Riccardo Sgavetti.
A teatro Zandonai arriva il racconto della vita, e degli avvenimenti più importanti e delle personalità più autorevoli del secolo che lo ha visto protagonista, di Sandro Pertini, il Presidente della Repubblica più amato della nostra nazione.
La sua pipa, le sue mani alzate in segno di vittoria ai mondiali di Spagna del 1982, le fotografie con Papa Giovanni Paolo II, l’immagine del nonno rassicurante.
 
Ecco queste sono, molto probabilmente, le immagini che tanti Italiani hanno di Sandro Pertini, scomparso oramai da oltre 25 anni e, quindi, per molti di questi Italiani un personaggio poco conosciuto... Ma chi era questo uomo che ha attraversato quasi tutto il secolo scorso da protagonista?
Chi era questo Presidente della Repubblica, eletto a 82 anni con il consenso più alto mai avuto in tutte le elezioni presidenziali italiane , quando sembrava avviato ad un sereno tramonto dalla vita politica?
Un antifascista della prima ora, un fuggiasco in motoscafo all'estero con Filippo Turati, un carcerato per oltre 14 anni dal regime di Mussolini, un partigiano poi, membro della costituente fino a diventare Presidente della Repubblica, cosi convinto della propria fede al punto quasi di disconoscere la madre quando lei chiese la grazia per lui.
Un uomo affascinante, impeccabilmente elegante, franco, ironico, irruente, amante del teatro, della poesia, dell’arte, un socialista rispettato da tutti le parti politiche, un uomo che ha sempre lottato.
 
Lo spettacolo gode di patrocini prestigiosi e gode del riconoscimento di «Evento di interesse nazionale, nell’ambito delle iniziative celebrative del 70° della Costituzione» rilasciato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Regia Gianni Furlani e Mauro Bertozzi e regia multimediale Lidia Scalabrini (durata 1h e 40 senza intervallo)

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