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«Viviamo con la pioggia in casa»: la protesta di un inquilino Itea

La storia è stata raccontata nel corso della conferenza stampa della Federconsumatori con i responsabili Pasquale De Mattheis e Giuliano Angheben

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«Itea se ci sei batti un colpo.» Da un anno e mezzo un inquilino della casa Itea di via Benacense a Rovereto attende una risposta alla sua supplica sulle infiltrazioni di acqua in casa, ma finora senza esito.
La storia è stata raccontata stamani nel corso della conferenza stampa della Federconsumatori con i responsabili Pasquale De Mattheis (nella foto a destra) e Giuliano Angheben (a sinistra) che ripercorrono le tappe di una vicenda kafkiana.
L'inquilino ha più volte cercato di ottenere una risposta da Itea, ha scritto, inviato raccomandate, telefonato, nulla. Che fare? Se non rivolgersi alla Federconsumatori che si è mossa con una raccomandata, anche questa senza risposta.
«Allora abbiamo chiesto, racconta Angheben, un appuntamento al Presidente. Lo abbiamo ottenuto e dopo varie attese ci ha ricevuto. Ci aspettavamo fosse a conoscenza del problema ma non è stato così.»
L'incontro finisce con un: «Le farò sapere.» Angheben mostra un video in cui si vede una grande macchia nel soffitto ma soprattutto si sente la goccia d'acqua cadere ogni secondo e dice: «La trovo una vicenda impensabile in Trentino, perchè con un operaio in 4 ore almeno in modo temporaneo si poteva dare una risposta. Sono situazioni come questa che contribuiscono a creare con senso di insicurezza generale da parte dei cittadini.»
 
Cittadini sempre più bersagliati dalle truffe. La Federcosnumatori in un anno ha seguito mille casi; 30% per informazioni telefoniche in generale sui diritti del consumatore; 40% per operatori telefonici, TV private; 10% per energia; 20% per contratti, acquisto automobili usate e vendite su catalogo.
La maggioranza si è risolta positivamente, solo in alcuni casi si è resa necessaria transazione conciliativa.
Complessivamente con la Federconsumatori i loro assistiti in Vallagarina hanno recuperato circa € 170,00, suddivisi indicativamente in:
Telefonia: € 35,00;
Energia: € 16,00;
Truffe commerciali: € 52,00;
Auto usate, (garanzia): € 25,00;
Contratti non voluti: € 10,00;
Acquisti on line: € 32,00.
Nel complesso aumentano le truffe telefoniche, on line e le pratiche commerciali scorrette come le vendite a catalogo.
 
Alcuni consigli per difendersi per le truffe telefoniche e energia in generale:
1 - Occorre premettere che basta un «si» per restare fregati; infatti i truffatori si spacciano per addetti di gestori telefonici o fornitori di energia e usano delle rodate strategie per manipolarti con il risultato di svuotarti il portafoglio.
2 - Siamo abituati dalle telefonate spesso dei call center e abbassiamo la guardia, anche perché i truffatori arrivano in diversi momenti della giornata, in particolare quando lavoriamo o stiamo facendo la spesa o indaffarati a preparare il pranzo o nel mezzo della routine quotidiana.
Pertanto, stanchi o stressati, cerchiamo di tagliare corto il prima possibile, non rendendoci conto che tra gli operatori reali si possono annidare attività commerciali borderline o veri e propri criminali, i quali sfruttano il momento giusto per tenderci un agguato.
3 - I truffatori, in realtà, con domande semplici e mirate riescono ad ottenere quanti più dati personali possibili, non solo, ma cercano di porti domande semplici in modo da farti rispondere con un «si» o un «no», utilizzando poi, con un po’ di montaggio audio per farci iscrivere a servizi mai richiesti o accettare migrazioni ad altri operatori rispetto agli attuali ecc. ecc..
4 - Le strategie usate per truffare il consumatore sono difatti le più disparate: possono dirti ad esempio «abbiamo visto che lo scorso mese hai pagato troppo», spacciandosi così per il fornitore di energia elettrica di zona o per la compagnia telefonica utilizzata dall’utente, facendo in tal modo credere all’utente di disporre di informazioni concrete relative all’ultima bolletta o al contratto siglato con il vero operatore inoltre, nel caso ci venisse chiesta per un confronto la verifica dei dati, non fornirli mai, ma chiedere che siano loro a comunicarci i dati di cui dispongono, evitare pertanto di fornire dati personali, estremi bancari e le credenziali per i portali di servizio on line.
5 - Comunque per difendersi per bloccare le chiamate sospette, che possono riguardare indistintamente giovani e anziani un modo c’è: bisogna adottare sempre un atteggiamento critico, evitando di rispondere in fretta in modo affermativo o negativo e ricordarsi che tutti i vantaggi non sono mai a favore dei consumatori ma come sempre accade questi operatori evidenziano solo una parte di verità (solitamente quella positiva) e il resto si scopre in seguito.
6 - Infine, se l’addetto risulta particolarmente insistente, rispondere che si prenderà in considerazione la proposta e che eventualmente si chiamerà l’operatore in caso di interesse.
Pertanto contattare il proprio gestore per verificare che quel servizio o promozione esista realmente.
 
È sempre attuale, purtroppo, l’argomento delle vendite porta a porta, contratti che i consumatori spesso neppure si rendono conto di sottoscrivere e che, invece, li vincolano ad importanti spese; abbiamo, infatti, ricevuto numerose segnalazioni da parte di consumatori di tutto il Trentino, vogliamo dare con l’occasione alcuni suggerimenti per cautelarsi.
Il consumatore, di solito, viene contattato telefonicamente o riceve direttamente a casa la visita di un incaricato che consegna loro un catalogo, comunicando la possibilità di acquistare prodotti a prezzi scontati scelti dal catalogo stesso.
Il venditore chiede semplicemente di apporre una firma, specificando che la stessa non dà vita ad alcun tipo di impegno economico e che il consumatore accetta solamente di visionare il catalogo pubblicitario della ditta.
In realtà con quella firma il consumatore, senza leggere cosa sta firmando, si obbliga ad acquistare prodotti per migliaia di euro con impegno addirittura pluriennale, ma se ne accorge solo quando riceve una seconda visita, effettuata da un altro incaricato, che si presenta per «riscuotere il dovuto», ossia chiedendogli di effettuare l’acquisto periodico a cui il consumatore si è vincolato.
 
L’inganno sta quindi innanzitutto nel fatto di far firmare un vero e proprio contratto e non una semplice presa visione del catalogo, inoltre la visita del secondo venditore avviene dopo circa un mese se non oltre addirittura, ossia quando è già scaduto il termine per esercitare il diritto di recesso (14 giorni dalla data della firma).
È da tener presente poi che il contratto è vincolante a tutti gli effetti e non garantisce risparmi economici, né qualità dei prodotti.
Spesso queste società, aprono e chiudono i battenti con molta facilità soprattutto per sfuggire all’inseguimento delle rimostranze dei consumatori.
Si ricorda che è obbligatorio per i professionisti che vendono porta a porta fornire al consumatore informazioni chiare e comprensibili sul contratto, sulle generalità dell’azienda, sui prodotti, compresa l’esistenza delle norme sulla garanzia legale e informazioni per esercitare il diritto di recesso.
 
Il modo per difendersi da tale tipologia di truffa è il recesso, ovvero sottrarsi agli obblighi previsti dal contratto già firmato senza incorrere in alcuna penale o senza dover fornire una motivazione entro 14 giorni solari, regola sempre valida per gli acquisti effettuati fuori dai locali commerciali.
Il recesso va esplicitamente comunicato esclusivamente con lettera raccomandata a/r o posta elettronica certificata.
Otto anni fa, la Federconsumatori apriva presso la sede della Comunità della Vallagarina a Rovereto lo sportello per assistere i cittadini in difficoltà.
Ora lo sportello si prende una pausa natalizia e rimarrà chiuso dal 17.12 p.v. fino al 07.01.2019 compreso, riaprirà regolarmente al pubblico dalle 14.30 alle 15.30 il 14 gennaio 2019

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