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Dall'11 gennaio al 14 febbraio alla Biblioteca civica «Tartarotti»

La mostra «Gardumo 77.78 | 17.18», un racconto in 40 immagini a 40 anni dagli scritti di Alessandro Cucagna, sarà visibile a Rovereto dall' 11 gennaio al 14 febbraio

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La rassegna indirizza la propria narrazione al territorio della valle di Gresta vista 40 anni dopo gli scritti del geografo Alessandro Cucagna che effettuò, fra il novembre del 1977 e il novembre dell’anno successivo, alcune escursioni in Val di Gresta.
Durante tali escursioni il geografo annotò i propri appunti su un diario di campagna che poi rielaborò in uno scritto più organico.
Nei due scritti, raccolti da Gianmario Baldi ed editi a cura del Museo Civico di Rovereto nel documento «La valle di Gresta descritta da Alessandro Cucagna (1915-1985)», traspare la passione del geografo abituato a leggere e a ricostruire il paesaggio avvalendosi non solo della conoscenza diretta ma anche delle testimonianze raccolte da persone del luogo, delle informazioni fornite dalle antiche carte geografiche - di cui era uno dei massimi conoscitori - e infine della letteratura.
 
Le note scritte del dottor Cucagna testimoniano il suo specifico interesse per il paesaggio in tutte le sue componenti, dalla geologia alla vegetazione spontanea, al risultato del continuo lavoro dell’uomo che ha modellato il territorio sulla base delle proprie esigenze e di quelle, in particolare, dell’agricoltura di montagna.
Nel descrivere il paesaggio agrario il geografo è inoltre attento a cogliere alcune contraddizioni sintomo della crisi che all’epoca colpiva non solo la Valle di Gresta, ma anche tutte le aree montane che in molti consideravano «minori».
 
Durante l’estate del 2017 ho riletto i due scritti e sono stato trasportato, dal modo particolare usato per la descrizione del territorio e dalle immagini che via via si materializzavano nella mia mente, a spasso per le vecchie carrarecce riscoprendo, in questo modo, la Val di Gresta: una valle che, pur frequentata fin da bambino, non conoscevo e non avevo mai osservato con attenzione forse perché, inconsciamente, la consideravo anch’io un territorio minore.
Mi sono così ritrovato, a 40 anni di distanza (da novembre 2017 ad aprile 2018), sulle strade e sui luoghi già descritti da Cucagna, alla ricerca delle emozioni che la lettura dei suoi appunti mi aveva suscitato cercando di cogliere quei particolari del territorio in grado di rendere tangibili e visibili tali emozioni e suggestioni.
 
La ricerca è stata impostata, fin dall’inizio, con una prospettiva di interpretazione unitaria per valorizzare l’intero ambito della valle e sottolineare l’importanza di una visione globale del territorio evitando qualsiasi divisione, compresa quella amministrativa tra i due comuni di Ronzo-Chienis e Mori.
L’indagine è costituita da 40 immagini a colori, stampate con tecnica fineart che saranno prossimamente raccolte anche in un libro/catalogo che proporrà, in accompagnamento ad esse, alcuni testi tratti dall’originario lavoro di Alessandro Cucagna.

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