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Tribunale Rovereto, venerdì presidio dei lavoratori

Protesta per la carenza di organico – I sindacati: «Manca un terzo del personale necessario»

Il personale del Tribunale di Rovereto è da anni in affanno. La carenza di organico, più volte denunciata dalle organizzazioni sindacali, non ha mai ottenuto risposte.
Una situazione che i dipendenti non sono più disposti a tollerare passivamente. È per questa ragione che venerdì Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil hanno organizzato un presidio di protesta davanti alla sede del Tribunale a partire dalle 12.00.
«Le carenze di organico sono un problema presente da anni, ma che negli ultimi mesi si è aggravato ulteriormente a causa di personale andato in pensione e non sostituito – spiegano i segretari Luigi Diaspro, Beppe Pallanch e Marcella Tomasi – con conseguenti accorpamenti di servizi e aumento dei carichi di lavoro.»
A Rovereto dovrebbero esserci 33 dipendenti, ne mancano dieci.
 
La carenza di personale determina conseguenze sia sulla qualità del lavoro sia sulla qualità del servizio reso alla comunità.
Già dal 2013 si è deciso di riorganizzare la struttura limitando gli orari di apertura al pubblico, oggi ridotti alla metà.
«Una misura che incide notevolmente sulla qualità sul servizio e che, per sua natura, non può che ammettersi solo in via temporanea ed eccezionale», sottolineano i tre sindacalisti.
Lo stesso Ordine degli Avvocati sta lamentando il protrarsi di questa situazione degli sportelli, chiedendo l'accesso previsto dalle norme, cioè dalle 8.30 alle 13.30 dal lunedì al venerdì.
 
Presso il Tribunale lavorano anche cinque lavoratori del Progettone.
«Un lavoro prezioso il loro – ammettono Diaspro, Pallanch e Tomasi – ma che non può rappresentare una soluzione ai problemi delle cancellerie e, in generale, di organico nella pubblica amministrazione trentina, che ha bisogno invece di un piano di assunzioni stabili, qualificate, attraverso le procedure concorsuali previste.»
Anche quella del Progettone è comunque una soluzione destinata ad ridimensionarsi a breve: a fine aprile per due lavoratori scadrà il contratto ed anche un'unità attualmente distaccata dalla Provincia rientrerà presso la propria sede, lasciando completamente sguarnito di figure apicali un intero reparto.
Per queste ragioni i lavoratori hanno deciso di mobilitarsi.

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