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«L’Italia tra Europa e Africa: quale futuro?»

Se ne è parlato con l'on. Mario Raffaelli martedì 12 marzo al Lions Club Rovereto Host

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Serata molto partecipata e di grande interesse quella vissuta dal Lions Club Rovereto Host questo martedì 12 marzo.
Un tema di grandissima attualità – «L’Italia tra Europa e Africa: quale futuro? » – affrontato con lucidità e chiarezza da un ospite di riconosciuta assoluta competenza.
Chi meglio dell’on. Mario Raffaelli, infatti, conosce l’Africa di oggi e di ieri? L’Africa che ha frequentato quando è stato Sottosegretario agli Affari Esteri di tre governi diversi.
Sia quale rappresentante del Governo italiano nelle trattative fra il Governo del Mozambico e la Resistenza mozambicana che quale Presidente della Conferenza di Pace per il Nagorno-Karabakh.
 
Quell’Africa che conosce, e aiuta, in qualità anche di Presidente di Amref, la più grande organizzazione sanitaria no profit presente nel continente nero.
Più di ogni altra nazione europea l’Italia è interessata ad un’evoluzione positiva del continente africano, sia per cogliervi le opportunità di un grande mercato sia per limitare i rischi che potrebbero derivare da traffici illeciti e dal terrorismo.
Raffaelli ha permesso ai presenti di conoscere di più quel continente e comprendere meglio le possibili strategie italiane, ma soprattutto europee, verso l’Africa stessa.
Un continente dalle più diverse situazioni, sia politiche che economico-sociali, che oggi conta già un miliardo e trecento milioni di abitanti, ma destinati con questo ritmo demografico a divenire due miliardi e quattrocento milioni già nel 2030.
 
È improrogabile una politica internazionale che favorisca, con importanti investimenti infrastrutturali e aziendali, un progressivo sviluppo sociale dell’Africa.
In particolare da parte dell’Occidente, con l’Europa e quindi anche l’Italia in prima fila.
Questo anche per frenare l’espansionismo cinese, non sempre positivo per le genti africane.
Per Raffaelli, in sintesi, politica economica e solidarietà devono operare lungo un unico binario di collaborazione.
L’emigrazione verso Italia e Europa potrà diminuire, ma non cesserà. Ecco quindi che diviene necessario mettere in campo una più seria politica dell’accoglienza e dell’integrazione.
 
Italia e l’Europa hanno le risorse, le capacità imprenditoriali e le strutture per poterlo fare con efficacia e dignità verso le persone che ci chiedono una vita migliore.
È una sfida che non possiamo perdere, pena il crearsi di uno sviluppo sbilanciato ed iniquo, che potrebbe mettere in moto reazioni e azioni pericolose per la pace nel mondo e nell’area del Mediterraneo in particolare.
Molte le domande poste all’on. Raffaelli, sempre significative e stimolanti le sue risposte, per una serata che ha certamente soddisfatto tutti i Soci e i molti ospiti presenti.

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