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Grandi Carnivori in Trentino, aggiornamento a novembre 2020

A fine mese una parte dei plantigradi ha cominciato la fase di letargìa, destinata a perdurare mediamente fino a marzo

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Pista di orso su neve sul Pian de la Nana, Brenta settentrionale.
 
Il mese di novembre 2020 è stato caratterizzato da stabilità meteorologica, dalla scarsità di neve anche a quote medio/alte e da temperature miti, soprattutto in quota.
Unitamente all’abbondante disponibilità di faggiola (il seme del faggio), ciò ha contribuito a prolungare l’attività, peraltro poco percepibile, degli orsi sul territorio.
In particolare, si sono registrate segnalazioni relative a nuclei formati da femmine e piccoli dell’anno, impegnati ad alimentarsi su faggiola.
 
A differenza delle femmine gravide, che per prime tendono a raggiungere i siti di svernamento, non è raro che le femmine con prole, se favorite dalla disponibilità di cibo e da condizioni meteorologiche e ambientali favorevoli, prolunghino l’attività anche ben oltre la fine di novembre.
Per quanto concerne i danni, al di là di alcuni singoli episodi che hanno interessato una conigliera, alcuni composter, oggetti nelle pertinenze di una baita di montagna e, in un caso, due arnie non protette, non si sono registrati eventi rilevanti.
A fine mese una parte dei plantigradi ha cominciato la fase di letargìa, destinata a perdurare, mediamente, fino a marzo.
 
Riguardo ai lupi, a novembre si sono registrati alcuni avvistamenti di animali singoli, un avvistamento di due animali e, a Vermiglio, di un nucleo composto da 10 animali, comprendente la cucciolata del 2020.
Come di consueto, lupi sono stati ripresi da fototrappole in varie zone della provincia e si sono rinvenute diverse carcasse di ungulati selvatici predati.
A livello di danni, si registrano 7 casi di predazioni su domestici (asini e ovini non protetti da opere di prevenzione e, in un caso, protetti ma da opera non idonea).
 
Nel mese di novembre si sono verificati ben quattro investimenti stradali che hanno coinvolto lupi, tre dei quali hanno avuto come esito la morte immediata degli animali coinvolti: il 5 novembre una lupa di due-tre anni è stata investita e uccisa da ignoti in tangenziale a Trento; il 17 novembre un giovane maschio di 6-7 mesi è stato investito e ucciso da ignoti vicino alla località Speccheri, in Vallarsa; il 24 novembre un lupo sarebbe stato urtato da un veicolo a Trambileno e si sarebbe poi allontanato; il 25 novembre un lupo maschio di tre anni è stato investito e ucciso da un’ambulanza a nord di Serravalle all’Adige. Le collisioni sono avvenute di notte o alle prime luci dell’alba.
 
Tale numero di investimenti in un periodo così breve può essere almeno in parte spiegato con l’abbassamento a fondovalle degli ungulati selvatici tipico di questa stagione, che determina verosimilmente un abbassamento anche dei lupi, dei quali essi sono prede.
Tale dato di mortalità può essere considerato anche un indice indiretto dell’aumento del numero di lupi sul territorio provinciale (fenomeno come è noto relativo all’intero arco alpino).
 
Non si registrano segnalazioni relative alla lince B132, ad oggi l’unica lince presente con certezza in provincia.

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