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Depuratore Trento 3, uno dei più grandi cantieri del Trentino

Fine lavori tra due mesi per l’impianto – Tonina: «Opera importante anche per la sostenibilità. Con fotovoltaico e biogas un recupero energetico del 30%»

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Fine lavori prevista a fine marzo 2023 per il depuratore Trento 3, che nel corso dell’anno vedrà le procedure di collaudo e poi la graduale entrata in funzione vera e propria con i collegamenti alla rete fognaria.
Partendo da Mattarello, Romagnano, Aldeno, Garniga, Besenello, Calliano e a seguire Trento sud. A fronte della cessazione dell’attività per l’attuale depuratore di Trento sud, l’impianto «Trento 3» servirà in pratica tutto il bacino dell’Alta Vallagarina e della parte sud del capoluogo, «aiutando» il depuratore di Trento nord con la futura deviazione delle acque nere dell’Alta Valsugana.
 
«Si tratta di un’opera molto importante per il Trentino, anche in termini di sostenibilità e recupero energetico» – afferma il vicepresidente della Provincia, nonché assessore all’ambiente Mario Tonina, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo assieme ai tecnici nel cantiere prossimo al completamento, paragonabile in termini di impegno finanziario all’unità funzionale in corso di realizzazione del collegamento stradale San Giovanni-Cretaccio (la “Loppio-Busa”).
«Un intervento – continua Tonina, che nella visita ha ringraziato le aziende e i lavoratori coinvolti – programmato e avviato nella precedente legislatura e portato a compimento dall’attuale Amministrazione, per il quale la Giunta ha sempre garantito le risorse necessarie anche rispetto agli aumenti e alle revisioni dei prezzi intervenute, per un valore complessivo aggiornato di 115 milioni di euro, di cui circa 87,5 milioni per i lavori a contratto.»
 

 
Da sottolineare riguardo all’infrastruttura, che sta per essere ultimata, l’attenzione a sostenibilità e recupero energetico.
«Grazie ai pannelli fotovoltaici, alla turbina idraulica sullo scarico e ai motori alimentati con il biometano prodotto dalla stabilizzazione dei fanghi, l’impianto ha un recupero energetico del 30%. Vuol dire che per un terzo si autoaliment», – sottolinea Tonina, che ha visitato tutte le parti dell’impianto accompagnato dai tecnici della Provincia (il dirigente Mauro Groff, responsabile per le Opere ambientali della Provincia, Umberto Grigoletti, che è anche direttore lavori, Paola Mattolin, direttrice dell’ufficio impianti di rifiuti), nonché i rappresentanti delle aziende coinvolte.
 
Evidenziata inoltre l’attenzione al paesaggio, con la copertura a verde e a vigneto delle superficie esterne. Proprio per inserire al meglio l’infrastruttura nel contesto circostante, e le potenzialità in futuro per l’estensione del fotovoltaico «che è un elemento fondamentale per la spinta del Trentino verso un maggiore autoconsumo anche attraverso l’impulso delle comunità energetiche», – aggiunge il vicepresidente.
 

 
 Il depuratore Trento 3 in cifre  
Lavori: sono partiti nella primavera 2018 per una durata rideterminata nel tempo di 1.500 giorni, circa 4 anni, tenendo conto dei rallentamenti cagionati dal Covid e dalla difficoltà di reperibilità dei materiali.
Si tratta dunque di uno dei cantieri più grandi avviati in Trentino, paragonabile per importo al collegamento stradale Passo San Giovanni-Cretaccio (la Loppio-Busa), intervento da quasi 114 milioni per l’unità funzionale 2.
 
Dimensioni: 250 metri di lunghezza per 50 di larghezza
Portata: 2.000 metri cubi l’ora in regime normale fino ad un massimo di 6.000 metri cubi l’ora
Popolazione servita: 150.000 abitanti equivalenti
Vasche: suddivise su 2 linee di trattamento biologico, per ogni linea sono presenti in sequenza: 3 vasche di sedimentazione primaria, 5 di ossidazione e denitrificazione, 6 vasche di sedimentazione.
Recupero energetico: 30% del consumo complessivo, per merito dei pannelli fotovoltaici con potenza 100 kilowatt, la turbina installata sullo scarico dell’impianto di 40 kilowatt, i 500 kilowatt recuperati dai cogeneratori alimentati a gas metano prodotto dai fanghi
 


 Il completamento della rete  
Per completare il disegno delle rete fognarie nell’area interessata (già predisposte per il collegamento del depuratore di Trento Sud e degli abitati di Romagnano, Mattarello, Aldeno, Garniga, Besenello e Calliano), l’Agenzia della depurazione con le risorse garantite dalla Giunta provinciale nella manovra finanziaria ha stanziato ulteriori 6 milioni necessari per realizzare in futuro la dorsale delle acque nere che intercetterà le fognature nell’Alta Valsugana (Civezzano, Cirè, il perginese) deviandole sul depuratore di Trento 3.
Con questa operazione si produrrà un beneficio anche sul depuratore di Trento Nord, sgravandolo di una parte della portata.

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