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Interazione tra il moderno e l’antico: recupero di Castel Belfort

Conferenza venerdì 14 dicembre 2018 ore 17.30 presso Casa della SAT piano terra

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La sezione Trentino Alto Adige, in collaborazione con l’associazione culturale RFA Ricerche Fortificazioni Altomedievali, organizza un incontro venerdì 14 dicembre 2018 ore 17.30 presso la Casa della SAT, parlando ancora una volta di castelli e forti, di passato e di futuro.
Due i relatori invitati a partecipare:
Andrea Revolti, ingegnere, che presenterà il suo lavoro per la tesi di laurea dal titolo «Interazione tra il moderno e l’antico: progetto di recupero e riutilizzo dei lacerti murari di castel belfort».
La ricerca ha preso piede dalla necessità di comprendere i caratteri tipologici, gli ampliamenti e interventi che hanno modificato l’impianto del castello, elementi «chiave» per affrontare, successivamente, una buona progettazione.
Il nuovo intervento, seguendo la linea del restauro scientifico, ha seguito le indicazioni, i segni, le tracce lasciate dal tempo sulla rovina, dichiarandosi poi nelle proprie caratteristiche, utilizzando materiali moderni e facilmente distinguibili rispetto al manufatto storico.
Sono stati successivamente eseguiti dei fotoraddrizzamenti sia per poter studiare il degrado delle superfici sia per poterle poi utilizzare come texture nel modello digitale tridimensionale.
L’idea primitiva, il concept del progetto di riutilizzo della rovina, che si è cercato poi di mantenere e specificare nelle sue componenti, prevedeva il ricorrere alla tecnica d’intervento denominata Box-in-the-box, con l’inserimento di volumi in acciaio e vetro.
 

 
Francesca Bertè, ingegnere, che presenterà il suo lavoro per la tesi di laurea dal titolo «I frammenti della grande guerra: aspetti teorici, metodologici e di fattibilità per la conservazione della memoria. Forte S. Alessandro nel sistema fortificato dell’Alto Garda».
Lo studio affronta il tema del «destino» dei Forti della Prima Guerra Mondiale in Trentino.
L’obiettivo è quello di definire un metodo, inteso come un «modo di riflettere sulle scelte prima di assumerle», mediante il quale intervenire su questo importante patrimonio di «vestigia» con uno sguardo che non isoli i singoli elementi del sistema ma cerchi delle strategie di intervento che tengano conto di diversi possibili scenari fra la conservazione e la fruizione.
In una prima fase di ricerca si è sviluppata tale metodologia e successivamente è stata applicata nel progetto di restauro di Forte S. Alessandro (Riva del Garda).

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