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«Il parco è un patrimonio che va preservato»

Il presidente del Parco Naturale Adamello Brenta si è espresso in merito all’ampliamento delle aree sciabili

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Pubblichiamo qui di seguito l’intervento che il presidente del Parco Naturale Adamello Brenta, Avv. Joseph Masè, ha inviato alle redazioni per esprimere la propria contrarietà al progetto di ampliamento delle aree sciistiche della zona.



Il Parco Naturale Adamello Brenta è venuto a conoscenza tramite la stampa delle proposte di estensione del demanio sciabile in alcune zone all’interno dell’area protetta, che sono state rese note durante le assemblee delle Società funiviarie di Folgarida-Marilleva, di Campiglio e di Pinzolo delle ultime settimane.
A quanto si apprende, le Società avrebbero già avviato un confronto con la Giunta provinciale, i Comuni, le ASUC e le Comunità di Valle per chiedere una revisione del Piano Urbanistico Provinciale che includa tale ampliamento.
 
Nel prendere atto di tali intenzioni, si rileva innanzitutto l’assenza di qualsivoglia coinvolgimento del Parco in tutte le occasioni e le sedi nelle quali si sia eventualmente discusso di tali questioni.
Questioni che, si sottolinea, implicano previsioni di pianificazione e di programmazione entro le quali l’Ente di gestione dell’area protetta esercita competenze, anche in merito alla valutazione degli elementi di carattere ambientale e naturalistico.
Lasciando dunque ogni confronto e considerazione tecnica alle procedure amministrative che eventualmente seguiranno, l’Ente Parco ritiene importante in questa fase rendere pubblica anche la propria visione per poter così contribuire alle future scelte di sistema del territorio.
 

 
Consapevoli che il settore sciistico rappresenti un asse portante dell’economia delle nostre vallate, crediamo tuttavia che le scelte di pianificazione e di futura crescita del nostro territorio non possano prescindere da una particolare attenzione verso la tutela del patrimonio ambientale e modelli di sviluppo sostenibili e innovativi, allontanando ogni rischio di omologazione con altri territori ove, per favorire gli interessi economici di pochi, sono prevalse logiche speculative, a danno della collettività.
L’ambiente, per la cui tutela è stato istituito il Parco Naturale Adamello Brenta trent’anni fa, rappresenta, secondo i canoni di oggi, non solo il contesto naturale unico entro cui è possibile praticare lo sci, ma prima di tutto costituisce l’autentico patrimonio di questi luoghi, la qualità tanto ambita che altri non possiedono, la vera ricchezza che abbiamo la responsabilità di preservare per i nostri figli.
 
Il tema dell’eventuale ampliamento del demanio sciabile impone, dunque, oltre che il coinvolgimento di tutti anche un’approfondita analisi in termini di costi e benefici per la collettività.
Non si può dimenticare, infatti, che già nel 2013 il Parco, insieme ai comitati spontanei di liberi cittadini, ha espresso con forza la propria contrarietà alla paventata infrastrutturazione di Serodoli, considerato l’alto valore ambientale e paesaggistico dell’area, le gravi ricadute che tale previsione avrebbe comportato in caso di realizzazione di nuovi impianti e piste a danno dell’integrità del paesaggio, della qualità dell’acqua dei laghi e delle sorgenti coinvolte, oltre che le importanti manomissioni al profilo del terreno.
 

 
Questi stessi concetti vengono oggi ribaditi con determinazione dall’Ente Parco e possono riferirsi all’intera area protetta, all’interno della quale non si ravvisano le condizioni per l’accoglimento di proposte di ampliamento dell’area sciabile, che devono necessariamente contemperarsi con le ragioni del rispetto e della conservazione del territorio, ma soprattutto in relazione a scelte ormai pacificamente radicate, acquisite e condivise nella individuazione di un’area, quella del parco naturale, ove la ricchezza è rappresentata dall’ambiente e l’obiettivo primario è la sua tutela.
 
Il Parco, in conclusione, auspica che chi ha la responsabilità di amministrare il Territorio sappia valutare con estrema attenzione le istanze che provengono dalle società impiantistiche affinché mediante un attento bilanciamento di tutti gli interessi coinvolti, l’ambiente, patrimonio collettivo, non venga sacrificato per centrare obiettivi di massimizzazione del profitto delle società.
Solo in questo modo amministratori provinciali e locali daranno prova concreta di sapere scegliere guardando al futuro nell’interesse di tutti.
 
Avv. Joseph Masè
Presidente del Parco Naturale Adamello Brenta

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