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SAT, Facchini: Marmolada, il grido di dolore della Terra

«Le politiche mondiali continuano a spostare la data degli impegni che ci dobbiamo assumere»

Marmolada, Anna Facchini (presidente SAT): «Si continua a spostare la data degli impegni che ci dobbiamo assumere contro il cambiamento climatico. Agenda 2020, Agenda 2030 e adesso siamo già verso l’orizzonte dell’Agenda 2050. La montagna non si può chiudere. Vanno cambiati i modelli di sviluppo.»
Siamo vicinissimi al dolore e alle famiglie per quanto è accaduto in Marmolada. Guardiamo con trepidazione le ricerche del Soccorso Alpino e della Protezione Civile.
Questo è un nuovo tragico grido di dolore che la nostra Terra sta lanciando e che lascia ammutoliti e impotenti. Un grido di dolore che è anche una testimonianza e un segnale sul futuro. A mandarlo la montagna, uno spazio di vita che non si non si può chiudere o limitare, una montagna che nella fragilità di un crollo dimostra tutta la sua potenza e la sua forza devastatrice.
 
La SAT ancora nel 2007 aveva fatto un congresso dedicato a «Montagne e cambiamenti climatici» e ancora era troppo forte la voce dei negazionisti.
A cosa abbiamo assistito dopo a livello mondiale? Qui è questione di pianificazione territoriale, di modifica dei modelli di sviluppo, di gestione nell’uso del suolo, di approvvigionamento energetico, di nuovi modelli di logistica e di infrastrutture. Solo con decisioni forti forse attenueremo quello che è in atto come cambiamento climatico. Ci vuole un atto di coraggio per dire «Stop» quando serve, e invece siamo la generazione del «sì, ma».
Servono decisioni forti.
Le Alpi sono una piccola parte del sistema ambientale della Terra. E le politiche mondiali continuano a spostare la data degli impegni che ci dobbiamo assumere. Agenda 2020, Agenda 2030 e adesso siamo già verso l’orizzonte dell’Agenda 2050. Si sposta il problema.
 
Il monito va a tutti i decisori politici di ogni ordine e grado, perché una vera politica di incentivazione alla salvaguardia del pianeta è lontana da venire. Dobbiamo avere il coraggio di dire «No» quando va detto.
Il nostro futuro lo hanno in mano i nostri bambini, che alle elementari parlano, imparano e studiano di inquinamento, ambiente, rispetto e tutela. La classe politica deve essere attenta a queste nuove esigenze.
La montagna non è mai stata ferma, ce lo spiegano bene i geologi, gli scienziati e oggi anche i glaciologi. Mi meraviglio della meraviglia che ha suscitato questo episodio climatico in Marmolada.

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