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Viaggio dei Consiglieri provinciali nei boschi di Vaia

La Commissione maltempo torna nelle aree colpite a nove mesi dall’evento

Pampeago, Moena, Paneveggio, Val Cadino, Manghen e val di Sella: queste le tappe che hanno impegnato nella giornata di ieri i consiglieri provinciali della Commissione speciale per i danni provocati da Vaia, in visita alle montagne del Trentino, a nove mesi dall’evento eccezionale dell’ottobre scorso.
Hanno preso parte alla trasferta i consiglieri Ivano Job (Presidente ella Commissione), Lucia Coppola, Ugo Rossi, Denis Paoli, Devid Moranduzzo (in sostituzione del commissario Gianluca Cavada), Alex Marini, Pietro Degodenz, raggiunti nella seconda parte della trasferta da Alessio Manica e Vanessa Masè.
Le ferite al territorio sono ancora ben visibili e in ogni tappa, dove i consiglieri sono stati accolti da forestali, tecnici della protezione civile o direttori dei lavori, si è potuta apprezzare la cura adottata per far fronte ad una devastazione senza precedenti.
«Siamo forse leggermente in ritardo – ha commentato il Presidente della Commissione Ivano Job, – però ovunque si sta lavorando per mettere in sicurezza le zone colpite e arginare i danni, anche in previsione della stagione invernale.»

 I paravalanghe a Pampeago 
A Pampeago, dove i consiglieri sono stati scortati dal regolano della Magnifica Comunità di Fiemme Giorgio Ciresa e dalla sindaca di Tesero Elena Ceschini si conta di completare i lavori entro fine novembre, tempo permettendo: i paravalanghe, ha spiegato l’ingegner Marcello Pilati del Servizio prevenzione rischi della protezione civile, saranno posizionati nella parte alta del versante a partire dalla metà di agosto.
Si procederà dapprima con l’esbosco e la messa in luce del terreno, la sua regolarizzazione e quindi il posizionamento di rastrelliere in legno di larice, meno impattanti dal punto di vista ambientale, la cui durata si aggira sui 25, 30 anni.
Nella parte bassa della montagna sarà lo stesso legname a fare da barriera naturale.
 
 La strada per accedere al bosco 
Sopra l’abitato di Moena, una delle aree più devastate da Vaia, si sta lavorando febbrilmente per realizzare una strada di quasi 2 chilometri che percorra il versante mediano della montagna per permettere l’esbosco.
Un lavoro con una progressione di 20-30 metri al giorno, che si dovrebbe completare in un mese circa nella località Crepac.
Il geometra Carlo Anderle, direttore dei lavori per gli interventi al versante orografico destro ha spiegato come la tecnologia sia di grande aiuto: lo scavatore ha un GPS integrato che consente di monitorare in opera le quote del progetto.
In un primo momento si era valutato di procedere all’esbosco con l’ausilio dell’elicottero, che però con i suoi 72 euro al minuto più 5.400 euro per il trasferimento, risultava molto più costoso rispetto ai mezzi meccanici (strada e teleferica).
 
 Piazzali per lo stoccaggio del legname 
Predazzo, grazie ad una virtuosa sinergia tra bacini montani e servizio foreste, ha detto il direttore dei lavori geometra Luigino Leonardi, si stanno realizzando due piazzali per lo stoccaggio del legname recuperato.
Il primo, che potrà contenere 40.000 metri cubi di materiale costerà circa 40.000 euro, l’altro, che di legname ne conterrà 80.000 metri cubi, sui 270.000 euro.
Quest’ultimo si avvarrà di un sistema di nuova generazione che prevede la bagnatura del legname, con l’ausilio di girandole alte 8 metri, con il vantaggio di poter conservare la materia prima anche fino a quattro anni dal taglio.
«Questi piazzali – ha notato il consigliere Degodenz – possono essere considerati anche i primi investimenti per le prossime Olimpiadi.»
Il piazzale con sistema di bagnatura, ha aggiunto Leonardi, prevede la realizzazione di un pozzo e di una linea elettrica a 25 kilowatt e sarà preferibilmente gestito dall’utilizzatore finale, che sarà in grado di distinguere il materiale in base al trattamento e ai tempi di trattamento applicati.
 
 Paneveggio non teme il bostrico 
Legname pregiatissimo, quello della foresta demaniale di Paneveggio è stato colpito da Vaia in cinque zone, il cui esbosco è stato già appaltato con due modalità di vendita: in piedi e a strada (ovvero già confezionato in cataste da una ditta locale).
Si è provveduto all’allargamento di diversi piazzali per sistemare il legno e assortimentarlo, cioè distinguerlo per tipologie che ne facilitino la vendita.
Il legname si sta deprezzando e comincia qualche attacco di bostrico, ha spiegato il forestale Giuliano Zugliani, «che però non rappresenta un grosso problema per noi che ci troviamo oltre i 1500 metri».
A Paneveggio abbiamo spuntato fino a 33 euro netti al metro cubo per il legname in piedi, ha aggiunto: i migliori prezzi del Trentino.
 
 Il cimitero degli alberi 
Al Manghen e lungo la Val Cadino i commissari sono stati accompagnati da Andrea Darra dei bacini montani, che ha mostrato l’opera di ricostruzione della strada del Manghen franata per effetto di Vaia e della quale i consiglieri hanno potuto apprezzare la progressione dei lavori a sei mesi dalla prima trasferta in zona, nel gennaio scorso.
È questa l’area dove la devastazione appare più impressionante. Immensi ammassi di alberi accatastati l’uno sull’altro su entrambi i versanti del monte, quasi un cimitero di guerra naturale: uno spettacolo che incute timore e tristezza insieme.
 
 La forza di Arte Sella 
Infine, dal Manghen l’ultima tappa del viaggio in Val di Sella. Emanuele Montibeller, socio fondatore e direttore artistico e il Presidente Giacomo Bianchi di Arte Sella, hanno illustrato ai consiglieri la straordinaria attività dell’associazione senza fini di lucro nata nel 1986, autosufficiente all’86% e terzo luogo del Trentino per numero di visitatori dopo il castello del Buonconsiglio e il Muse.
Qui i danni di Vaia, quantificati in circa 400.000 euro non sono quasi più visibili, mimetizzati da un lavoro instancabile e attento per permettere ad Arte Sella di tornare a splendere come prima.
Da Villa Strobele a Malga Costa i consiglieri sono stati accompagnati da Montibeller e Bianchi in un percorso tra le opere che hanno straordinariamente resistito alla furia del vento ed altre, ricostruite o aggiuntesi di recente, per assecondare il nuovo corso dedicato all’architettura, che richiama nomi prestigiosi da tutto il mondo ad interpretare un nuovo e più moderno modo di ripensare gli spazi in armonia con la natura.
Perché la bellezza e l’arte hanno il potere di rigenerare le ferite e di muovere il cambiamento.
 
Prossimo passaggio della Commissione speciale, ha spiegato il Presidente Ivano Job, il 29 luglio prossimo.
In quell’occasione, con il Presidente Fugatti, si tireranno le fila del lavoro svolto e si rifletterà sui danni, ma anche sulle opportunità derivate da questo straordinario evento.
Il Trentino, ha aggiunto il Presidente, ha messo in campo tutte le sue capacità ed ha saputo affrontare questa calamità con grande impegno e competenza.

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