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Celebrata anche a Trento la Patrona dell’Arma dei Carabinieri

La cerimonia in onore della Virgo Fidelis è avvenuta all’esterno della struttura di Via Barbacovi con la messa celebrata dal Vescovo Lauro Tisi

 Nello stretto rispetto delle norme anti-CoVid, all’interno del Comando Provinciale dei Carabinieri, l’Arcivescovo di Trento, Mons. Lauro Tisi, ha celebrato la santa Messa in onore della Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma, unica presenza esterna il Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo del capoluogo.
In questo giorno cade anche il 79° Anniversario della difesa del caposaldo di Culqualber, dove nel 1941, il 1° Battaglione Carabinieri Zaptiè mobilitato, in Africa orientale si sacrificò compatto per agevolare la manovra di sgancio delle forze in italiane in ritirata, mentre data la perdurante pandemia non potrà essere celebrata la «Giornata dell’Orfano», che tutti gli anni rivolge particolare attenzione a tutti quei figli di Carabinieri, adolescenti e giovani, i quali -per il tragico divenire degli eventi- sono stati prematuramente privati dell’affetto paterno, con grande e iniquo dolore.
 
Le tre ricorrenze, sono da sempre accomunate dall’etica del dovere, esaltano i valori, su cui fonda la nostra Istituzione e partendo dalla semplicità dei gesti quotidiani di attenzione e vicinanza al prossimo opera, con il solo intento di compiere ordinariamente e al meglio, il proprio dovere, per garantire la sociale convivenza con la serena coscienza di non fare nulla di speciale, nel diuturno silenzio.
Anche S.E. TISI, nell’omelia, ha fatto riferimento al servizio svolto dall’Arma a favore del prossimo, segnalando che esso, quando colloca al centro l’UOMO, diventa vera espressione di carità cristiana e esalta l’umanità e la solidarietà di coloro che lo compiono, rendendoli «Uomini di Dio», perché questi non si misurano sulla base delle loro conoscenze dottrinali, bensì «dal cuore che hanno e dai fatti che fanno».
È importante misurarsi sul terreno della carità «ascoltando storie appesantite, sofferenze, ponendosi davanti a chi versa in situazioni difficili, sapendo mettere assieme i cocci e risolvere la situazione umanamente».

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