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UE: a Vienna la riunione informale dei Ministri della Difesa

Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta: «Modifichiamo l’operazione Sophia introducendo una rotazione dei porti di sbarco»

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Missione EUNAVFORMED Sophia, Mediterraneo, Libia. Questi i temi principali che il Ministro Elisabetta Trenta ha portato all’attenzione della riunione informale dei Ministri della Difesa dell’Unione Europea.
Il meeting – svolto a Vienna – è stato infatti l’occasione per proporre una modifica nell’ambito della missione europea Eunavformed Sophia: introdurre una rotazione dei porti di sbarco.
Cardine principale della proposta del Ministro Trenta è che per i salvataggi delle navi militari dei Paesi Ue in EUNAVFORMED il porto di sbarco non debba essere più quello italiano. A tal proposito, la titolare del Dicastero ha chiesto di introdurre il principio di rotazione dei porti, principio connesso ovviamente alla successiva ripartizione dei migranti tra i Paesi membri.
Un meccanismo da attuare per ogni evento Search and Rescue (SAR), a prescindere dalla zona geografica in cui avviene il soccorso.
La proposta di modifica della missione Sophia prevede inoltre l’istituzione di una Unità di coordinamento, composta da un rappresentante di ciascun Stato membro partecipante al meccanismo, gestita da Frontex.
Tra le ipotesi portate dal Ministro Trenta, quella che tale Unità sia localizzata direttamente a Catania, dove c’è già una sede Frontex.
 

 
«Per certi versi Sophia dimostra che l'Europa sa essere un security provider, ma penso che su Sophia si giochi l'immagine dell'Europa, – ha detto il Ministro Trenta nel suo discorso alla riunione di Vienna in cui ha chiesto condivisione degli oneri ed ha illustrato la proposta italiana per le modifiche delle regole della missione. – Siamo aperti a tutti i suggerimenti, che riflettano il concetto secondo cui l'Europa è pronta a rispondere alle sfide che la riguardano.
«La nostra proposta mira ad introdurre una rotazione dei porti di sbarco e una unità di coordinamento che assegni il porto al Paese competente.
«L'auspicio è che oggi venga aperto un dibattito su questo fronte, noi siamo qui per questo.»
 

 
Nel suo intervento il Ministro Trenta ha sottolineato la necessità di una condivisione degli oneri tra i paesi membri.
«Se tutti traggono beneficio dalla missione EUNAVFORMED Sophia è naturale che anche gli oneri vengano condivisi equamente.
«Sin dall'avvio il nostro Paese ne sopporta invece gli oneri maggiori, ad iniziare da quello per cui tutte le persone salvate in mare vengono sbarcate in Italia e non vi è alcun meccanismo di redistribuzione degli stessi tra Stati Membri.»
A margine della riunione - che nel semestre di presidenza austriaca, si è svolto a Vienna alla presenza dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e Politica di Sicurezza e Vice Presidente della Commissione Europea, Federica Mogherini, e del Ministro della difesa della Repubblica di Austria, Mario Kunasek - il Ministro Trenta ha avuto anche diversi colloqui bilaterali.
 

 
Ha incontrato i collegi di Francia, Florence Parly, e Malta, Michael Farrugia.
Ha avuto inoltre un colloquio con il Sottosegretario Generale per le peace-keeping operations dell’Onu, Jean-Pierre Lacroix, al quale ha ribadito la volontà del Governo italiano di consolidare e sviluppare ulteriormente il già eccellente partenariato in atto tra l'Italia e le Nazioni Unite, facendo leva sull’importante contributo tradizionalmente apportato dal nostro Paese ai principali settori di attività dell'organizzazione.

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