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I Carabinieri presentano l'Agenda e il Calendario Storico 2019

Il Calendario è diventato per il Paese un oggetto di culto, come dimostra una tiratura che da anni sfiora il milione e mezzo di copie

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Alle 11.00, presso la Scuola Ufficiali Carabinieri in Roma, alla presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, del Sottosegretario al Ministero della Difesa Angelo Tofalo e del Comandante Generale dell’Arma Giovanni Nistri, si è svolta la cerimonia di presentazione del Calendario Storico e dell’Agenda Storica 2019 dell’Arma dei Carabinieri, mentre qui a Trento si è svolta nella bella cornice del Castello del Buon Consiglio alla presenza della direttrice, dottoressa Laura Dal Prà, della dottoressa Francesca Jurman e del Comandante Provinciale, Col. Luca Volpi.
Il Calendario è diventato per il Paese un oggetto di culto, come dimostra una tiratura che da anni sfiora il milione e mezzo di copie.
Un prodotto editoriale apprezzato, ambito e presente nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro.
Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 il Calendario tornò a vivere nel 1950 e da allora tanti temi sono stati trattati, vicini all’Arma ma anche ai cittadini.
 
Questa edizione è stata pensata per la ricorrenza dei 40 anni dell’inserimento del primo sito italiano nel Patrimonio mondiale dell’Umanità e, parallelamente dei 50 anni dalla nascita dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Nel 1972 una convenzione dell’Unesco prevede la «tutela del patrimonio culturale e naturale», inteso come bene dell’Umanità intera.
L’atto dispone la creazione di un elenco di siti da tutelare, la «World Heritage list».
Nel 1979 vi sono inserite le incisioni rupestri della Valcamonica. Oggi l’Italia conta ben 54 siti protetti, primo paese al mondo.
Le pagine del Calendario presentano una carrellata dei siti italiani tutelati dall’Unesco.
 

 
Sono stati «inseriti tutti con immagini o menzioni tali da fornire una visione complessiva della varietà di scenari della nostra penisola» – ha dichiarato nel suo intervento il Comande Generale Giovanni Nistri.
In parallelo è riportato in breve il percorso evolutivo dei Carabinieri negli ultimi decenni, a partire dal Comando Tutela Patrimonio Culturale avviato nel 1969, che di recente ha fornito i primi «caschi blu della cultura» all’Unesco.
Accompagnano le immagini dei luoghi simbolo della Nazione le altre articolazioni dell’Arma, attraverso la rappresentazione di uniformi e «principalmente di volti. Il volto» - ha detto il Colonnello Volpi richiamando le parole del Comandante Generale Giovanni Nistri - «è lo specchio dell’anima, come i luoghi sono lo specchio di un Paese. E quelli presenti nelle tavole… stanno ben attenti a non invaderle. Si fondono nell’insieme…perché noi siamo e ci sentiamo parte integrante del paesaggio italiano, inteso come identità nazionale.»
 
L’Agenda Storica 2019 è incentrata sul tema «I Carabinieri nella letteratura», con uno specifico inserto curato dal Prof. Pietro Sisto
Viene proposta una carrellata di romanzi dedicati ai Carabinieri nel corso dei due secoli della loro storia.
Tra le opere dell’Ottocento si trovano il carme «La rassegna di Novara» di Costantino Nigra, con il verso «usi obbedir tacendo e tacendo morir», Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi e il libro Cuore di Edmondo De Amicis.
Fra i classici del Novecento si ricordano I Racconti del Maresciallo di Mario Soldati e Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia.
Si arriva infine ai nostri giorni, con i romanzi di Andrea Camilleri e Gianrico Carofiglio, di Carlo Lucarelli e Giancarlo De Cataldo, dell’ospite Piero Colaprico e di altri ancora.
 

 
La manifestazione è stata l’occasione per presentare altre due opere editoriali: il Calendarietto da tavolo, dedicato alla Via Francigena e alle riserve naturali protette dai carabinieri Forestali e il Planning da tavolo che tratta le Città Italiane Capitali Europee della Cultura.
Il ricavato del calendarietto sarà devoluto all’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri (ONAOMAC) e quello del planning all’ospedale pediatrico «Gaslini» di Genova.
«La scelta fatta, donare qualcosa ai nostri orfani e ai bambini curati nella città di Genova, così duramente colpita dal crollo del Ponte Morandi vuole essere un piccolo segno della nostra attenzione e della nostra solidarietà umana, valore fondante dell’Istituzione. Non si è buoni Carabinieri se non si avverte l’importanza della cultura quale elemento motore del cammino della civiltà umana…Non si è buoni Carabinieri se non si sente forte, quanto il compito di tutelare l’ordine e la sicurezza dei cittadini, il Dovere sacro di aiutare i bisognosi.»

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