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L’instancabile opera di bonifica delle acque del Lago di Garda

Sono già 1.331 i residuati bellici inesplosi rimossi dai palombari della Marina nel primo mese del 2019 dai mari italiani e dalle acque interne del Paese

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Durante il mese di gennaio del 2019 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (COMSUBIN), distaccati presso i Nuclei SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), hanno proseguito incessantemente le delicate operazioni di bonifica neutralizzando un totale di 1.331 ordigni inesplosi risalenti ai conflitti mondiali, rinvenuti lungo le coste del territorio nazionale e nelle acque del lago di Garda.
 
Gli interventi d’urgenza condotti dal personale dei Nuclei SDAI sono stati richiesti dalle Prefetture di Bari, Cagliari, Caltanissetta, Genova, Sassari e Verona a seguito delle denunce effettuate da parte di privati cittadini o da operatori delle Forze dell’Ordine, circa il rinvenimento di manufatti riconducibili ad ordigni esplosivi.
 

 
In particolare, dopo aver neutralizzato oltre 45.000 ordigni nel 2018, i Palombari dei Nuclei SDAI sono intervenuti a Molfetta (BA), dove hanno identificato e rimosso 53 ordigni consegnati poi agli artificieri dell’11° Regimento Guastatori di Foggia dell’Esercito Italiano per la successiva distruzione, nel Golfo di Cagliari - dove hanno rimosso 2 proiettili di grosso calibro, 17 di medio calibro e 21 spolette, nonché 1.365 proiettili di piccolo calibro - e a Gela Bulala (CL) dove hanno identificato, rimosso e distrutto 5 proiettili di grosso calibro.
 
L’opera incessante di bonifica è proseguita poi nelle acque antistanti l’isola del Trimelone del lago di Garda, dove i Palombari hanno rimosso 267 residuati bellici - tra cui bombe a mano, granate di diverso calibro, bombe da fucile, spolette e detonatori, che sono stati consegnati agli artificieri dell’Esercito dell’8° Regimento Genio Guastatori di Legnago della Brigata Folgore che hanno provveduto alla distruzione - e in Liguria dove sono state bonificate, con il supporto dell’impianto iperbarico installato su Nave Marino del Gruppo Navale Speciale di COMSUBIN, due mine della seconda guerra mondiale tipo P200, rinvenute precedentemente dai sommozzatori della Guardia di Finanza rispettivamente ad Arenzano e Camogli.
 

 
Proseguono inoltre a Portofino le attività del Nucleo SDAI della Spezia dove, fino ad ora, è stato rimosso un numero considerevole di materiale bellico inesploso tra cui spolette e proiettili di medio calibro.
 
I Comandanti dei Nuclei SDAI tengono a raccomandare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, di non toccarli o manometterli in alcun modo, denunciandone il ritrovamento, il prima possibile, alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari di COMSUBIN al fine di rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare.
 
Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.

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