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Tre giorni, quattro eventi – Di Luciana Grillo

Il weekend 11-13 maggio è stato particolarmente attivo per le associazioni trentine

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Associazioni e club service particolarmente attivi nel fine settimana 11/13 maggio: ha cominciato la F.I.D.A.P.A. sezione Trento con la sua Cerimonia delle candele e hanno finito tutti insieme i Rotary club del Trentino Alto Adige.
 
Ma procediamo con ordine: la Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari – sezione di Trento, guidata con entusiasmo ed energia dalla Presidente Iva Berasi, ha celebrato la sua più importante festa dell’anno sociale, quella Cerimonia delle candele che vuole ricordare tutte le sezioni sparse nel mondo e tutte le socie che ne fanno parte, insieme alle amiche trentine, alle presidenti di Istituzioni (Gianna Morandi, Difensora civica della PAT; Paola Mora, Presidente CONI, Comitato trentino; Lorenza Campese, Componente Giunta CONI) e di altre Associazioni femminili (Ilda Iannuzzi, Mafalda Donne Trento; Loredana Bettonte, Inner Wheel Trento Castello; Annalisa Bortolotti, Soroptimist International club Trento).
 

 
A loro si sono aggiunti gli architetti Bruno ed Enrico Pedri che hanno parlato del Sentiero del Durer e di una Mostra che racconta i rapporti del Trentino con la Terra Santa. Il giovanissimo musicista Diego Salvagna ha suonato brani di grande musica classica, rivelando straordinarie capacità espressive.
Ha dato rilievo alla serata la presenza della Presidente distrettuale di F.I.D.A.P.A. Nord Est Carla Laura Petruzzelli.
 
Al centro della suggestiva cerimonia, l’accensione di tante candele, di vari colori e di diversa altezza, da parte delle socie: bianche in rappresentanza delle Federazioni, blu per ricordare i Paesi in cui è presente almeno un club associato, rosa in nome delle socie individuali; la candela più grande è un omaggio agli USA, luogo di nascita della Federazione; la più alta in onore della Federazione internazionale; quella rossa è dedicata al Futuro.
E poi, Inno e Preghiera per ribadire l’unità di intenti delle socie di ogni parte del mondo, senza che fede, nazionalità o lingua creino condizionamenti e per chiedere che la vita di tutte le donne possa realizzarsi in pace, in serenità e con amore.
 

 
Il 12 maggio è stata la volta del Soroptimist: alle 12, nell’Aula Magna del Collegio Arcivescovile, la classe IV dell’Istituto Tecnico Economico è stata premiata per il Video che ha partecipato al Concorso Nazionale «Ri-generazione - città giovane» bandito dal Soroptimist d’Italia e rivolto a tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado.
Si chiedeva agli studenti di pensare cosa mancasse nella loro città, di studiare necessità ed esigenze avvertite, di realizzare un breve video che descrivesse il loro progetto.
Gli studenti hanno aderito con entusiasmo e proposto la realizzazione in area ex cementificio di un parco sostenibile, con pannelli solari, palco per manifestazioni, zona per la street art, parco giochi inclusivo anche per disabili alimentato con energia umana, sistema di raccolta dell’acqua piovana per irrigazione, piccoli stand per vendita di cibo e gadgets.
 

 
Accolti con calore dal Rettore Bruno Daves, sono intervenuti, con la presidente del Soroptimist Annalisa Bortolotti, l’Assessora Monica Baggia - che ha elogiato gli studenti e ha chiesto loro di incontrarsi ancora per stabilire un contatto proficuo, - la Dirigente del Servizio Istruzione Pat Monica Zambotti, la Vice Preside Marta Dalmaso, la professoressa Ricciarda Laurenzi - referente del progetto - a cui ha collaborato anche il professor Gabriele Mittersteiner, e la responsabile di «Ri-generazione città giovane» del Soroptimist Luciana Grillo: per tutti i ragazzi, il partecipare a un concorso nazionale, il lasciarsi coinvolgere nella progettualità, il proporre idee e soluzioni, fa - degli studenti - interlocutori interessati e cittadini responsabili.
Il Soroptimist si pone come intermediario tra Scuola e Istituzioni, e questo Concorso, che ha avuto un notevole riscontro sul piano nazionale, vedrà le classi premiate a Roma, in Campidoglio, il prossimo 6 giugno.
La cerimonia si è conclusa con la consegna dei diplomi a docenti e studenti; il Soroptimist ha offerto alla classe un buono per acquistare strumenti tecnologici che potranno essere utili ancora per il quinto anno ai “progettisti” e successivamente agli studenti che arriveranno.
 

 
In serata, terzo importante evento organizzato dall’Associazione Mafalda Donne Trento: la presidente Ilda Iannuzzi a una folta platea ha presentato, con l’aiuto del moderatore Enzo Passaro, il professor Gioachino Coppi, luminare della Chirurgia vascolare, Primario del reparto ospedaliero di Modena, dal 1994 Consigliere della International Surgery of Endovascular di Phoenix, fondatore e Presidente della Società italiana di Chirurgia Endovascolare nel 1995 (e tanto altro) che, con parole semplici, ha raccontato la storia di questo settore della Chirurgia, nata negli anni ’50 del secolo scorso, prima in Francia, poi negli U.S.A.
Ha parlato di carotidi e aneurismi, dei progressi tecnici (ultrasuoni, ecografie, ecodoppler) che dagli anni ’80 hanno reso più sicuri gli interventi, di angiografia digitale, di realtà virtuale, di nuovissimi strumenti come i sensori magnetici, le fibre ottiche e le cellule staminali.
E ha sottolineato il posto di rilievo che occupa l’Italia in questo campo, anche se le industrie italiane, sicuramente in attivo, sono state vendute.
Attualmente l’azienda più importante è una ditta di Bari che si occupa anche di sanità e di navigazione virtuale.
 

 
Una volta le patologie vascolari colpivano maggiormente gli uomini; oggi le donne, a causa del fumo, hanno raggiunto la parità.
Il professor Coppi ha accennato brevemente al pericolo che i giovani medici possano servirsi troppo di tecnologie, dimenticando la manualità e dunque correndo il rischio, in caso di strumenti difettosi, di non essere in grado di intervenire. Insomma, troppo abituati a guardare su uno schermo…
Il pubblico, attentissimo, ha posto varie domande al relatore; una in particolare mi è sembrata interessante per un’Associazione femminile: la medicina di genere ci dice che i farmaci sono di solito testati su maschi di razza bianca.
Gli strumenti che si usano nella chirurgia vascolare tengono conto del fisico femminile?
In parte.


 
Sabato, 13 maggio, quarto importante evento in territorio trentino: gli 11 Rotary club del Trentino Alto Adige si sono ritrovati presso la Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto per consegnare il Premio Rotary, giunto alla 18esima edizione, a padre Francesco Patton, nato a Vigo Meano e custode di Terra Santa dal 2016.
La cerimonia è stata semplice e toccante al tempo stesso: dopo il saluto delle autorità civili, dei presidenti dei club e della Governatrice del Distretto Rotary 2060 Tiziana Agostini, accolti dal Reggente della Fondazione Campana dei Caduti Marco Marsilli, il coordinatore del Premio Rotary Giovanni Modena ha ricordato la storia del premio che unisce i club in un progetto comune e che viene attribuito a chi si è distinto per eccellenza umana e professionale.


 
Chi riceve il Premio dichiara anche a chi sarà dedicato. Nel caso di padre Patton, destinatarie sono le martoriate regioni della Siria, colpite da eventi terroristici e bellici, recentemente anche da un disastroso terremoto.
«Saranno aiutati – ha detto Patton – coloro che si trovano maggiormente in difficoltà. I fondi del premio andranno tutti agli ultimi e ai bisognosi…» – e ha concluso: «La campana fu costruita fondendo i cannoni dei Paesi che si combatterono durante la Prima guerra mondiale; oggi, come dice Papa Francesco, siamo in mezzo alla Terza guerra mondiale: vorrei che tutti i cannoni e le armi…, in un domani non troppo lontano, si trasformassero in campane per invitare tutta l’umanità alla pace».

Conferito il premio, tutti i presenti si sono recati, attraverso il viale delle Bandiere, davanti alla campana e in un silenzio colmo di significati hanno ascoltato i suoi rintocchi.

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