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«Doniamo a chi si dona»: è la campagna della Chiesa Italiana

Tra i 35mila preti diocesani c’è Don Renato Pellegrini che in Val Di Sole si divide tra 9 parrocchie distribuite in un ampio territorio

Un mese con i sacerdoti, annunciatori del Vangelo in Parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione.
Come ogni anno torna la campagna di comunicazione per le Offerte Insieme ai sacerdoti destinate al sostentamento del clero diocesano.
C’è un’intera comunità con il suo parroco al centro dello spot tv sulle Offerte per i sacerdoti, con l’oratorio e gli abitanti del quartiere.
Il parroco è Don Diego Conforzi, 42 anni, della parrocchia di Sant’Ugo nel quartiere Nuovo Salario di Roma, di circa 20.000 abitanti.
Nel filmato una bambina del catechismo segue don Diego nella sua giornata tipo, dalle visite agli anziani alla pastorale giovanile, dal soccorso ai più poveri all’altare dove eleva il calice.
 
«Doniamo a chi si dona» è la sintesi della campagna 2017 della Chiesa italiana.
Uno spot per tornare a sottolineare l’impegno quotidiano di ogni «buon pastore» che ha scelto di essere al servizio del Vangelo e degli uomini, in ogni situazione, dalle più normali a quelle umanamente più problematiche.
Alla fine dei 15 e 30 secondi una voce recita: «Doniamo a chi si dona» con un invito a donare attraverso il sito www.insiemeaisacerdoti.it.
Qui, oltre a tutte le informazioni sulle Offerte Insieme ai sacerdoti (storia, dati, modalità per donare, ecc.), è interessante seguire, le storie di alcuni sacerdoti.
Tante immagini reali ed emozionanti, che accompagnano il visitatore nella vita dei tanti sacerdoti chiamati ad annunciare la buona novella con la parola e le opere.
 
Tra i 35 mila preti diocesani sostenuti nella missione con le Offerte per il sostentamento ci sono sacerdoti come don Renato Pellegrini, parroco di nove parrocchie in Val di Sole, fra Comuni e frazioni sperdute lungo la vallata e che, da un anno, è anche amministratore parrocchiale di Dimaro e Monclassico.
È atteso ovunque con affetto il parroco da Bozzana a Piazzola in Val di Rabbi.
Del resto né spopolamento, né collegamenti difficili tengono lontani i sacerdoti dai fedeli loro affidati. Nel 35% delle parrocchie italiane, secondo i dati dell’Istituto centrale sostentamento clero, i sacerdoti sono «pendolari».
Non solo ognuno ha più di una comunità, ma i preti di montagna arrivano a sommarne anche una dozzina, realtà piccole, distanti chilometri, con popolazione diffusa e grandi bisogni.
 
Nelle zone montane che hanno spesso visto smantellati i servizi essenziali, dalle scuole ai poliambulatori, per gli anziani soli, con i figli lontani, e per le giovani famiglie, il parroco è punto di riferimento sociale e culturale.
Aiuta i piccoli paesi a far sentire la propria voce.
E la Chiesa locale diventa un presidio di fede, dove ritrovare se stessi, le relazioni e la propria storia.
Sullo sfondo di un’Italia in profondo mutamento, è dunque alle prese con questi compiti nuovi per i preti diocesani che le nostre Offerte per il sostentamento li raggiungono.
Per garantire a tutti i suoi fedeli la messa del fine settimana Don Renato ne celebra il maggior numero possibile, girando di chiesetta in chiesetta, per non costringere i fedeli a spostarsi perdendo quasi più tempo in auto fra i tornanti che all'altare: 2-3 messe di sabato, anche alle otto di sera, e 5-6 di domenica.
 
La missione di don Renato si svolge su chilometri di strade che percorre senza sosta con la sua Suzuky bianca.
Del resto nel 1989, quando giunse in Val di Sole i parroci erano una ventina mentre oggi sono solo sette, tutti con una grossa mole di lavoro sulle spalle e, per la vastità del territorio, gli impegni sono tanti.
E poiché nonostante il tour de force domenicale e la sua buona volontà non riesce a soddisfare le richieste di una vasta comunità parrocchiale, Don Renato ha ideato le messe a «domeniche alterne» per garantirle almeno ogni quindici giorni anche nei luoghi meno raggiungibili.
E quando non riesce a celebrarle tutte si fa aiutare da qualche altro sacerdote; ma i preti sono sempre più anziani e le zone spesso impervie, colpite per molti mesi dalla neve.
E dove non si presenta nessuno, intervengono i fedeli che leggono le letture, pregano, cantano e ricevono la comunione da un ministro straordinario dell'eucaristia.

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