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Ospedale di Arco: vicinanza e gratitudine degli amministratori

I sindaci di Arco, Riva del Garda, Nago Torbole, Dro e Ledro hanno formulato anche gli auguri di buone feste al personale medico e sanitario

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Nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 13 dicembre, una rappresentanza delle amministrazioni dell’Alto Garda e Ledro ha fatto visita all’ospedale di Arco.
Lo scopo: portare un saluto, un segno di vicinanza e gli auguri di buone feste al personale medico e sanitario, oltre che rinnovare l’apprezzamento e la gratitudine per la preziosa attività, senza dimenticare la pandemia di covid-19, finalmente alle spalle, ma che ancora comporta molto lavoro e non poche complicazioni.
 
Per le amministrazioni comunali c’erano i sindaci di Arco Alessandro Betta, di Riva del Garda Cristina Santi, di Nago-Torbole Gianni Morandi e di Dro Claudio Mimiola, quest’ultimo anche nella veste di presidente della Comunità di valle, e per Ledro l’assessore Vania Molinari.
I quali hanno portato anche il saluto dei sindaci di Drena Giovanna Chiarani e di Tenno Giuliano Marocchi, oltre che del nuovo assessore provinciale alla salute Mario Tonina, trattenuti da altri impegni.

A riceverli, il direttore medico Andrea Ziglio con una delegazione che comprendeva, tra gli altri, Fabrizio Cortese, direttore dell’Unità operativa ortopedia e traumatologia di Rovereto e di Arco, Marco Cavana, direttore dell’Unità operativa anestesia e rianimazione di Arco, Romano Nardelli, direttore dell’Unità operativa di pneumologia multizonale, e Federica Portolan, direttrice del pronto soccorso e dell’Unità operativa di medicina interna.
 
L’idea della visita è del sindaco di Riva del Garda Santi, che l’ha proposta all’ultima conferenza dei sindaci, ricevendo l’adesione immediata di tutti.
L’occasione anche per testimoniare la vicinanza e la presenza di tutti i comuni, e l’importanza attribuita unanimemente all’ospedale territoriale.
Da parte del personale medico, l’apprezzamento per l’iniziativa, che per il direttore medico Ziglio è stata l’occasione per proporre una visita ai reparti, con particolare riferimento a una serie di novità.



Tra queste, la camera calda, un ampio locale chiuso che accoglie le ambulanze e dove il passaggio del paziente avviene in una situazione di adeguato confort; la nuova area polifunzionale per l’accoglienza e l’osservazione fino a quattro pazienti, utilizzata per tenere separati i pazienti covid; la sala delle emergenze, che è stata ristrutturata; il nuovo POCT (Point of Care Testing), che permette di effettuare alcuni esami di laboratorio in autonomia al pronto soccorso; la nuova hemosafe, una emoteca digitale che consente di gestire le trasfusioni in sicurezza, eliminando uno dei punti con il maggiore rischio di errore umano.
 
Il direttore ha spiegato come, rivedendo l’organizzazione del blocco operatorio, si sia riusciti a incrementare nettamente l’attività, che sarà potenziata ulteriormente, così da accorciare la lista d’attesa, che rimane un problema, assieme alla disponibilità di chirurghi, al quale pure si sta lavorando. Altro reparto sul quale si stanno investendo risorse è la chirurgia polispecialistica, nella quale cioè operano chirurghi afferenti a varie discipline, quindi anche ortopedia, senologia, urologia, oculistica e ginecologia.

Al centro dell’attenzione è anche la medicina in pronto soccorso: in una zona ad alta vocazione turistica quale l’Alto Garda esiste il problema del forte incremento dei flussi nella bella stagione, che richiede in particolare incrementi di personale limitati ad alcuni periodi dell’anno, al quale pure si sta lavorando.
Una novità di grande interesse è il day-hospital oncologico, che ha iniziato una presa in carico di pazienti anche ematologici che vengono visti e inquadrati a Trento e poi presi in carico ai Arco quale ospedale territoriale, evitando a numerosi pazienti di doversi recare nel capoluogo.
 
Per quanti riguarda medicina, la sfida è la realizzazione, in prospettiva, di un’area ad alta intensità, per la quale è in corso la ricerca del personale, che di questi tempi rimane la criticità maggiore, specialmente per anestesisti e medici di pronto soccorso.
Infine, un altro tema è il quarto lotto, l’area del compendio dove si conta di trasferire servizi per fare posto, tra l’altro, a un ampliamento del pronto soccorso.

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