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Riva del Garda, Franca Bazzanella: ricordo intenso, commosso

Venerdì 29 dicembre è stata inaugurata a Villino Campi la panchina rossa contro la violenza sulle donne dedicata alla memoria di Franca Bazzanella

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Classe 1956, scomparsa prematuramente il 29 giugno 2021, Franca Bazzanella è stata per anni protagonista della vita politica di Riva del Garda.
Consigliere comunale, per una consiliatura vicepresidente del Consiglio, oltre che membro delle Commissioni consiliari per le politiche sociali e per lo Statuto e i regolamenti comunali, si è dedicata alla politica in modo sincero e spontaneo senza mai risparmiarsi, dedicando il suo impegno agli ultimi e al sogno di una società più giusta.
Tra i tanti temi che le stavano a cuore, i diritti delle donne e il contrasto alla violenza di genere. Da qui l’idea del sindaco Cristina Santi di ricordarla con una panchina rossa, realizzata da Apm.
 
Al momento inaugurale, con il sindaco Cristina Santi, il vicesindaco Silvia Betta, la Giunta e il presidente di Apm si sono ritrovati numerosi consiglieri ed ex consiglieri comunali, oltre al figlio Duccio Versini e all’ex sindaco Bruno Santi.
Massimiliano Floriani, ex assessore ad Arco e da poco console onorario d'Italia a Gjumri, ha mandato tramite il vicesindaco Betta un messaggio di saluto e di partecipazione.
Mentre l’assessore provinciale Mario Tonina ha telefonato al sindaco per rammaricarsi di non poter partecipare, causa un impegno concomitante in valle di Fassa, e per incaricarla di portare il suo saluto e l’espressione della sua presenza.
 
«È un impegno che avevo preso e che tenevo a onorare -ha spiegato il sindaco- quello a ricordare concretamente Franca.
«Io l’ho conosciuta solo gli ultimi tempi prima che ci lasciasse, e le posizioni politiche erano diverse, eppure c’è stato subito un grande feeling tra di noi. In particolare mi parlava di accoglienza e di tolleranza, e mi ha colpito che poco dopo che ci ha lasciati, il presidente Fugatti mi abbia chiamato per organizzare l’accoglienza degli afghani.
«Il primo pensiero che ho avuto è stato per Franca, mi sono detta che mi ha messo subito alla prova. Ho di lei un ricordo bello e positivo; l’ho vista soffrire nell’ultimo periodo e ho sofferto anch’io, stava davvero male e non avrei mai voluto vederla così, però porto con me il ricordo di una donna coraggiosa e intelligente.
«Politicamente era molto distante da me, eppure ha avuto la forza e l’intelligenza di avvicinarsi per aggregare e poter dare concretezza a quello in cui credeva.
«D’altra parte la sua capacità di unire è confermata dalle persone presenti qui ora, che hanno le più diverse provenienze politiche. Da parte mia ci sarà sempre un ricordo speciale, per l’affetto e per tutto quello che mi ha insegnato.»
 

 
Numerose, poi, le testimonianze e i ricordi, sentiti e commossi. Il figlio Duccio ha rivelato che non si aspettava una simile iniziativa, che ha molto apprezzato, e si è detto contento che la mamma sia ricordata da una panchina rossa in un luogo così bello come Villino Campi.
E anche che ad avere l’iniziativa di questo ricordo sia stata una Giunta di colore politico distante da quello della mamma, cosa che dà ancora più valore all’iniziativa.
 
Il consigliere Franco Gatti ha ricordato l’intelligenza e la capacità critica e di mediazione di Franca, e soprattutto la passione politica con cui si è spesa per la comunità, con l’attenzione prioritaria ai più fragili.
E ha rivelato come sia stata proprio Franca a convincerlo a impegnarsi in questa consiliatura. Ha parlato dell’intesa e della collaborazione strettissima che si è creata con lei, e dei documenti e dei progetti elaborati assieme, ancora adesso alla base dell’attività di governo di questa amministrazione.
E ha segnalato come la frase riportata sulla panchina, «Sèntete, che fém do ciàcere» (siediti, che facciamo due chiacchiere) esprima perfettamente la personalità e l’atteggiamento di Franca.
 
Il vicesindaco Silvia Betta ha ringraziato Apm e il suo presidente Marco Torboli per aver realizzato la panchina e ha raccontato alcuni aneddoti del suo rapporto con Franca.
E la sua determinazione, il suo impegno e la sua intransigenza, compresa la posizione critica verso sue iniziative da assessore alle politiche sociali, ma anche la capacità unica di confronto e di stimolo.
Silvia Betta ha poi ricordato, per confermare come la violenza di genere fosse uno dei temi che Franca più avesse a cuore, che la prima iniziativa dopo la vittoria alle elezioni è stata, proprio su sollecitazione di Franca, la creazione, all’entrata del municipio, del «posto occupato», realizzato con grande cura e ancora oggi presente e ammirato.
 

 
Flavio Prada, già candidato sindaco e consigliere comunale, ha raccontato del suo percorso politico, all’inizio del quale Franca era un avversario con il quale il conflitto è stato spesso duro, ma che ha portato a una grande amicizia, soprattutto grazie alla capacità di Franca di confrontarsi anche da posizioni diverse, ascoltando le ragioni dell’altro e mettendosi in discussione, fino alla possibilità di cambiare idea.

Marco Torboli, presidente di Apm, ha raccontato della stretta collaborazione con Franca durante l’ultima campagna elettorale, rivelando di aver capito solo in seguito la sua straordinaria capacità di avvicinare e aggregare con l’obiettivo di concretizzare obiettivi importanti.
E si è detto particolarmente contento di aver collaborato a questa iniziativa realizzando la panchina, e di averla potuta installare in un luogo così bello e importante.
 
Altre testimonianze sono state di un’amica che in passato ha partecipato con Franca alla lotta per i diritti delle donne, ma da posizioni opposte, sempre però con rispetto e reciproca stima, ricevendo da Franca l’insegnamento ad accogliere e amare tutti; e di Claudio Chiarani, giornalista e candidato alle provinciali del 2018, la cui campagna elettorale condusse proprio assieme a Franca, nonostante le posizioni politiche estremamente distanti, conservando oggi di lei un ricordo forte e indelebile all’insegna di un grande affetto.

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