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«’Na soluzion quasi perfeta» ad Arco il 10 febbraio

Lo spettacolo va in scena all’auditorium dell’oratorio San Gabriele con inizio alle 21

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Foto da https://www.cofas.it.
 
La commedia brillante in due atti dell’associazione teatrale Dolomiti di San Lorenzo in Banale «’Na soluzion quasi perfeta» chiude sabato 10 febbraio la rassegna teatrale «Bruno Cattoi». Lo spettacolo va in scena all’auditorium dell’oratorio San Gabriele con inizio alle ore 21.
Ormai sull'orlo del lastrico, Dario e Franca vivono al di sotto di ogni possibilità a causa di un pericoloso vizio: il gioco.
 
Afflitti da pignoramenti e inseguiti dai creditori, la coppia è aiutata dalla leale amica e vicina di casa Marisa, ma senza risultato.
A causa di un drammatico evento sembra presentarsi una singolare e audace occasione per sistemare la situazione. Sarà questa la soluzione per risolvere tutti i loro problemi o sarà l'ennesimo fallimento?
 
Sul palco Miriam Aldrighetti (Franca), Luca Mengon (ufficiale giudiziario), Alfredo Sansoni (Dario), Luisa Rauzi (Marisa), Silvano Maturi (farmacista), Laura Gionghi (Fabrizia), Dina Rigotti (Romola), Ida Orlandí e Dario Brunelli (carabinieri),
Luci e audio Fabio Rigotti Sandro Rigotti; trucco Antonella Buso; coordinatore di scena Lorenza Giuliani. Testo di Giuseppina Cattaneo, regia di Silvano Maturi.
 

 
 Ingresso  
Biglietto unico 8 euro, abbonamento a tre commedie 20 euro.
Prevendita all’auditorium dell’oratorio durante gli orari di biglietteria del cinema oppure online all’indirizzo https://www.oratorioarco.it/teatro
 
 Informazioni  
Ufficio attività culturali Comune di Arco Arco, via Segantini 9, Palazzo dei Panni
telefono 0464 583619 - cultura@comune.arco.tn.it - www.comune.arco.tn.it
 
 Bruno Cattoi  
Attore, autore e regista generoso, Bruno Cattoi ha lasciato nel mondo del teatro locale un segno che resiste al tempo.
Attore di provata esperienza, recitò anche a fianco di nomi importanti del teatro del Novecento (ad esempio Anna Proclemer) in spettacoli di livello nazionale, ma soprattutto fu cultore e amante delle espressioni più genuine e semplici dell’amore per il teatro, che ritrovava fra gli attori dilettanti della sua Arco e delle città vicine.
Proprio per le filodrammatiche locali infatti, ha scritto copioni che ancora si ricordano con affetto e nostalgia per l’arguzia e la pungente satira, e per il grande cuore che egli ha saputo infondere ad ogni battuta.

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