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La «Divina commediola» di Giobbe Covatta apre la stagione

Comincia così sabato 29 ottobre la Stagione di prosa dei Comuni di Riva del Garda, Arco e Nago-Torbole, nella sala Mille del Palazzo dei Congressi a Riva del Garda

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Tanti illustri personaggi hanno letto e commentato la Divina Commedia del grande Dante Alighieri. Giobbe Covatta ha recentemente reperito in una discarica il manoscritto di una versione apocrifa della Commedia scritta da tal Ciro Alighieri.
Purtroppo è stato reperito solo l’inferno e non in versione completa…
 
Giobbe Covatta e lo spettacolo «La divina commediola» aprono sabato 29 ottobre la Stagione di prosa dei Comuni di Riva del Garda, Arco e Nago-Torbole, nella sala Mille del Palazzo dei Congressi a Riva del Garda con inizio alle ore 21.
Dopo un attento lavoro di ripristino, si può finalmente leggere questo lavoro dimenticato, che ha senz’altro affinità ma anche macroscopiche differenze con l’opera dantesca.
Intanto l’idioma utilizzato non è certo derivato dal volgare toscano ma è senz’altro più affine alla poesia napoletana.
Si nota poi come il poeta abbia immaginato l’inferno come luogo di eterna detenzione non per i peccatori ma per le loro vittime!

E non poteva trovare diversa soluzione in quanto le vittime sono i bambini ovvero i più deboli, coloro che non hanno ancora cognizione dei loro diritti e non hanno possibilità di difendersi.
Così, mentre resterà impunito chi ha colpito con le sue nefande azioni dei piccoli innocenti del terzo mondo, il Virgilio immaginato dall’antico poeta lo accompagnerà per bolge popolate da bambini depauperati per sempre di un loro diritto, di qualcosa che nessuno potrà mai restituirgli.
Giobbe Covatta ci presenta in un reading al leggio la sua personale versione della Divina Commedia totalmente dedicata ai diritti dei minori.
I contenuti e il commento sono spassosi e divertenti, ma come sempre accade negli spettacoli del comico napoletano, i temi sono seri e spesso drammatici.
Conoscere i diritti dei bambini riconosciuti dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, conoscere i modi più comuni con cui questi diritti vengono calpestati equivale a diffondere una cultura di rispetto, di pace e di eguaglianza per tutte le nuove generazioni.

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