Home | Interno | Riva Arco Torbole | Adventure Awards Days 2017 in Garda Trentino

Adventure Awards Days 2017 in Garda Trentino

Un’occasione per parlare di outdoor e disabilità al Festival internazionale dell’avventura e dell’esplorazione il 21 - 23 aprile

image

Bici, camminate e corse nei boschi, yoga, escursionismo, arrampicata: sono moltissime le attività cosiddette «outdoor» che si possono svolgere all’aria aperta godendo delle bellezze della natura.
Uno stile di vita che affascina sempre più persone e che, grazie alle moderne tecnologie, al supporto del territorio e allo spirito di persone meravigliose, è una opportunità anche per i disabili.
Si parlerà anche di questo agli Adventure Awards Days, il festival internazionale dell’avventura e dell’esplorazione.
Sabato alle 17.30 sul palco del Village in Piazza Segantini ci saranno Mauro Tomasi, Francesco Favettini, Marco Calzà e Alessandro Avigliano a condividere la propria esperienza e raccontarci come la disabilità possa non essere un limite.
 
«Non sappiamo cosa ci riserva il futuro, ma qualsiasi cosa sia, sorridi alla vita e vai avanti.»
- Marco Calzà è affetto da retinite pigmentosa, una patologia che porta alla cecità.
Fa sport da sempre, e la perdita della vista non gli impedisce di continuare a vivere la sua passione, anzi: fa cose che prima non faceva, come lo sci alpinismo e l’arrampicata.
 
«I nostri limiti sono solo nella nostra testa e tante volte sono fatti da altri.»
- Mauro Tomasi nel ferragosto del 2000 ha un tremendo incidente in moto sul Lago di Garda.
Da allora è in carrozzina, paralizzato dalla cinta in giù e ha perso anche l’uso del braccio sinistro.
Mauro è noto per le sue maratone, a cui partecipa non con una carrozzina da gara o handbike, ma con la sua normale monoguida, che spinge con un braccio solo.
 
«Alla fine non ho rimpianti, qualche pezzo l'ho perso, qualcosa l'ho guadagnato, il bilancio è in pareggio.»
- Alessandro Avigliano ha 32 anni. Quattordici anni fa, cade in scooter a causa di un buco nella strada: tredici ore di operazione e 4 giorni di coma farmacologico.
Al risveglio non muove più le gambe. Dopo mesi di ospedale e anni di fisioterapia, salva l'arto sinistro, quello destro è in cancrena e decide di amputarlo.
Nel 2010 inizia a praticare arti marziali e poi scocca l’amore per la mountain bike. Downhill. Adrenalina e concentrazione. Una grande passione che gli riempie la vita.
 
- Francesco Favettini non è disabile, ma è ideatore e coordinatore del progetto Corri sull’acqua, che ha come missione principale l’insegnamento del windsurf a persone che a seguito di una amputazione di un arto utilizzano una protesi.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande