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Don Camillo andrà in esilio a… Canale e Calvola

Lo hanno deciso gli autori della serie «Don Camillo a fumetti» dopo aver esplorato i borghi medievali trentini

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Hanno destato curiosità, nei giorni scorsi a Canale e a Calvola, i disegnatori di ReNoir Comics autori della serie «Don Camillo a fumetti», che per alcuni giorni hanno esplorato i due borghi medievali trentini, disegnando scorci, angoli, vedute ed edifici.
Obiettivo, ambientare il numero 18 della collana – di ampia diffusione nazionale e tradotta in tedesco, francese e coreano – nelle viuzze di Canale di Tenno e nella chiesa di Calvola.
 

 
L'idea è nata dal felice incontro tra la Casa degli Artisti e il team di ReNoir Comics, a canale di Tenno per l'allestimento, nella seconda settimana di luglio, della mostra «Don Camillo, Mondo piccolo dai monti alla pianura» (aperta fino al 16 settembre), dedicata al celebre ciclo che Giovannino Guareschi (Fontanelle di Roccabianca, 1º maggio 1908 - Cervia, 22 luglio 1968) ha incentrato sulle vicende del parroco don Camillo e del sindaco comunista Peppone, e alla sua trasposizione a fumetti, nel cinquantennale della scomparsa dello scrittore, giornalista e umorista emiliano (oltre che nel 110° anniversario della nascita).
Il numero uno della collana, la cui uscita è in programma per l'autunno del 2019, si intitolerà «Storie dell'esilio e del ritorno».
L'esilio di don Camillo, quindi - con la piena approvazione di Alberto Guareschi, che supervisiona la serie - si svolgerà a Canale di Tenno, e i celebri dialoghi di Fernandel con Gesù echeggeranno dentro le mura della chiesetta di San Giovanni Battista a Calvola.
 

 
«Caro Davide, Tenno non è poi così lontano dal Mondo piccolo. Penso che la tua idea sia ottima. Esilio volontario, ma non troppo.»
Questa la risposta di Alberto Guareschi, figlio di Giovannino, alla proposta di Davide Barzi, curatore della collana a fumetti, di ambientare l'esilio di don Camillo a Canale di Tenno e a Calvola.
In virtù del lavoro di recupero dello spirito guareschiano e in accordo con gli eredi dello scrittore, il numero ambientato nel tennese ha tutte le premesse per diventare particolarmente importante nella collana.
Se infatti i libri sono di solito composti da episodi auto-conclusivi, il 18, così come avvenne per il 7, è strutturato in un'unica storia suddivisa in più episodi tra loro interconnessi, i racconti dal numero 123 al 127 con aggiunta del 148 e 149, scritti in seguito ma inseriti da Guareschi nella continuity di questa saga.
Si tratta dei racconti che compongono l'ossatura del secondo film con Fernandel e Gino Cervi, «Il ritorno di don Camillo» del 1953, diretto da Julien Duvivier.
Uno dei tanti aspetti che non convinsero Giovannino Guareschi della trasposizione cinematografica dei suoi racconti fu proprio il paese dell'esilio cinematografico: Rocca di Cambio in Abruzzo.
 

 
La versione a fumetti, ambientata nei due borghi medievali trentini, cercherà di essere più coerente con le attese dell'autore.
Le prime sceneggiature sono già in mano ai disegnatori, in particolare ad Alberto Locatelli che si occuperà della realizzazione grafica del volume, e al lavoro «sul campo» dei giorni scorsi seguirà presto quello in studio.
La serie Don Camillo a fumetti nasce per dare una trasposizione a fumetti dei racconti ambientati nel Mondo piccolo il più fedele possibile all'idea originaria dell'autore, coinvolgendo gli eredi di Giovannino Guareschi che mettono a disposizione la documentazione e gli appunti del padre e sovrintendono alla realizzazione dei fumetti.

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