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Early Music Weeks: successo nazionale e internazionale

Guido Trebo: «Per il prossimo anno serata conclusiva all'altezza dei grandi teatri internazionali»

Early Music Weeks saluta l’Alto Garda con un bilancio molto positivo che getta le basi per una prossima annata ancora più internazionale e di alto valore artistico.
Chiese e concerti sono state prese letteralmente d’assalto da giovani e meno giovani che hanno confermato di apprezzare un format unico nel suo genere.
Sotto la direzione artistica del patron di Arco Antiqua, Guido Trebo, la cultura enogastronomica trentina, le più suggestive chiese e sale d’epoca e i brani musicali antichi, interpretati da 32 giovani early music performers provenienti da tutto il mondo (Austria, Germania, Svizzera, Spagna, Romania, Russia, Chile, Venezuela, Australia, Brasile) hanno portato ad Arco appassionati e curiosi da molte parti d’Italia.
Eccezionale come sempre la partecipazione dei locali. Early Music Weeks ha definitivamente raggiunto una maturità tale da aver ufficialmente sfondato nel palinsesto degli appuntamenti culturali e musicali di tutta Italia.
Una consapevolezza che sarà parte integrante della prossima edizione già in corso di definizione con un appuntamento conclusivo al pari dei grandi spettacoli nei migliori teatri internazionali.
 

 
«C’è grande soddisfazione negli organizzatori, nel comitato scientifico e negli enti coinvolti - ha dichiarato Trebo -. Otto splendidi eventi che hanno valorizzato alcuni luoghi significativi del territorio dell’Alto Garda e Ledro». La svolta nazionale e internazionale è arrivata anche grazie alle promozione. «La foto scattata da Jacopo Salvi ha saputo immediatamente destare interesse sulla stampa specializzata per il forte elemento di discontinuità rispetto agli schemi tradizionalmente legati ai festival di musica antica.
«Il nostro festival – continua Trebo – è stato pensato per la gente, con concerti che sapevano coniugare l’attenta ricerca storica (con uso di strumenti originali o copie) con l’estrema godibilità della musica proposta dai giovani interpreti.
«Presentando programmi quasi esclusivamente composti da musica di autori italiani, scoprendo, in molte occasioni, pagine stupende dimenticate nei magazzini delle nostre biblioteche.
«I 32 artisti che si sono esibiti hanno richiamato un folto gruppo di spettatori, esaurendo tutti i posti a sedere.»
 

 
Molto apprezzati dai nuovi visitatori, i percorsi gastronomici curati da Rooms and Breakfast Da Gianni con la signora Annamaria, in collaborazione con lo Chef Bruno Pederzolli.
«Si è già iniziata la pianificazione del prossimo anno, – ha sottolineato il direttore artistico. – In particolare si sta organizzando una serata conclusiva davvero all’altezza dei grandi teatri internazionali, con un concerto dedicato all’arte dei celebri cantanti evirati che furono gli idoli delle folle del 1.700.
«La location sarà probabilmente il Palazzo dei Panni ad Arco che godrà di un allestimento davvero importante.»
 
L’appuntamento è per il prossimo anno dal 4 al 13 ottobre, sempre con la formula che prevede un’introduzione storica, un concerto di musica antica e un percorso culturale enogastronomico.
Grandissimo il lavoro dei volontari che hanno sostenuto il direttore artistico Guido Trebo. In particolare i fratelli Paolo e Ivano Negri, Fabio Trebo, Michele Schenato, Hannelore Zocchi, Patrizia Soprano che hanno lavorato alacremente arrivando anche ad allestire un suggestivo teatro, con tanto di palco scenico con scenografia in ferro battuto, nell’Hangar del Circolo Surf di Torbole, dove si è tenuto uno degli eventi più prestigiosi del festival, in collaborazione con l’Accademia Lituania di Musica e Teatro, con le splendide coreografie di Marco Cecere, ballerino milanese con alle spalle una carriera di tutto rispetto, da anni residente nel nostro territorio.


 
 RINGRAZIAMENTI 
Importante infine l’apporto di sponsor privati come l’associazione degli albergatori ASAT e strutture come l’hotel Villa Magnolia che non hanno voluto far mancare il loro prezioso contributo.
L’importante apporto privato riesce a coprire più del 60% della cifra dell’intero festival che rimane in assoluto uno dei festival meno costosi a livello nazionale, grazie all’attenta pianificazione economica da parte dello staff di Arco Antiqua e grazie al prezioso lavoro dei volontari, con costi complessivi che altrove non coprirebbero nemmeno il costo di una serata unica con solo musica, senza la parte culturale-gastronomica e senza il cappello storico artistico.
 
Un ringraziamento da parte del direttore artistico alla Cassa Rurale di Arco e alla Fondazione Ca.Ri.T.Ro che hanno sostenuto l’iniziativa, al Bim, alla Comunità di Valle, al servizio Turismo della PAT, al servizio Cultura della PAT, alla Regione, alle parrocchie e ai parroci coinvolti e a tutti i Comuni (Nago-Torbole, Riva, Ledro, Tenno, Arco, Dro) per la preziosa collaborazione.

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