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Gruppo Fedrigoni: investimenti e crescita, nessun esubero

I progetti per il Trentino: 10 milioni di investimenti nel 2020 in macchinari e strutture

Nessun licenziamento a Varone, ma anzi un articolato piano di crescita, 10 milioni di investimenti nel 2020 in macchinari e strutture nel polo trentino e nuove assunzioni negli stabilimenti di Arco di Trento, dove si andrà a produrre più carta per la stampa digitale oltre a carte patinate di alta gamma, in cui Arco già eccelle.
Gruppo Fedrigoni, leader in Europa nella produzione di carte speciali per packaging, etichette, stampa e carte di sicurezza, con impianti anche in Veneto, Lombardia, Marche (oltre che in Spagna e Brasile), fa chiarezza sui progetti che riguardano il Trentino, al termine dell’incontro con le rappresentanze sindacali.
Fedrigoni è un gruppo solido e in crescita: nel primo semestre 2019 il fatturato globale è salito a 1,2 miliardi di euro (+1,3% rispetto allo stesso periodo 2018) e il secondo semestre, che si sta per chiudere, vedrà risultati positivi anche in termini di margini, grazie a un’attenta selezione della clientela su mercati in espansione, soprattutto all’estero, e alla riduzione dei costi della materia prima cellulosa FSC, in calo dopo i picchi dei precedenti 18 mesi.
 
«La situazione del Gruppo è buona, come pure le prospettive, ma questo non ci esime dal fare costanti interventi di adeguamento per mantenere e se possibile migliorare le performance, a tutela di tutti - commenta l’amministratore delegato Marco Nespolo -. Con l’acquisizione di Cordenons nel 2018 abbiamo consolidato in Trentino un polo di tre stabilimenti (Arco, Varone, Scurelle) con oltre 590 dipendenti, capace di produrre ogni tipo di carta: naturale o patinata, bianca o colorata, liscia o marcata/goffrata, sia per stampa offset che digitale. Lo sviluppo di sinergie tra i due gruppi, Fedrigoni e Cordenons, richiede molto lavoro ma ci sta dando le prime soddisfazioni. Ancora, siamo riusciti, pur in un contesto di mercato difficile, ad aumentare le vendite di carte riciclate di alta gamma (ad esempio con Freelife Cento, prodotta a Varone, realizzata con il 100% di fibre riciclate selezionate), prendendo quote di mercato da concorrenti, e stiamo ottimizzando la produzione di carte su commessa per specifici utilizzi: ad esempio, nel 2019 abbiamo dimezzato i tempi di risposta al cliente, riuscendo ad aggiudicarci importanti committenti stranieri nel settore del packaging per la moda.»
 
Come è stato chiarito ai dipendenti e ai sindacati durante l’incontro di ieri, a Varone non ci sarà nemmeno un esubero, perché le 23 persone eccedenti saranno tutte ricollocate negli stabilimenti limitrofi di Arco e di Arconvert dove si realizzano prodotti autoadesivi, divisione che registra performance molto positive (in particolare, nelle etichette per i vini Fedrigoni è il secondo player al mondo).
Nei prossimi mesi, anzi, si faranno probabilmente ulteriori assunzioni ad Arco di Trento.
È alle porte un piano di crescita articolato su 4 anni e sostenuto da investimenti importanti: nel 2020 si prevede di investire oltre 10 milioni di euro (contro i circa 4 milioni del 2019 e i 2,8 del 2018) in strutture e macchinari per migliorare i processi, espandere la logistica, razionalizzare i consumi di energia e spingere sulle tematiche legate alla sostenibilità.
Entro febbraio poi dovrebbe concludersi l’acquisizione di Ritrama, azienda italiana specializzata in autoadesivi che andrà a rafforzare la produzione di etichette autoadesive e per grafica pubblicitaria, settore in grandissima crescita dove Fedrigoni si posiziona tra i top player in Europa: le carte patinate e naturali bianche che oggi Ritrama acquista da altri fornitori verranno prodotte da Fedrigoni, che dunque incrementerà i volumi.

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