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Liberazione: Riva del Garda ha festeggiato il 75° anniversario

Commemorato il 75° anniversario della Liberazione con una cerimonia rispettosa delle disposizioni di sicurezza relative all’emergenza sanitaria

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Organizzata con la sezione Alto Garda e Ledro dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, la cerimonia si è tenuta nella tarda mattina sotto i portici del municipio ed è stata officiata in ranghi ridotti, presenti per l’Amministrazione comunale il sindaco Adalberto Mosaner e per l’Anpi il presidente Gianantonio Pfleger, e senza pubblico, come da disposizioni del Commissario del Governo per la Provincia autonoma di Trento e del Ministero dell’Interno.
 
La cerimonia si è aperta con l’allocuzione del sindaco.
«Spero che questo saluto arrivi, con i canali social, anche a tutte le cittadine e a tutti i cittadini rivani. Ricorre il 75° anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista; questo anniversario cade in un giorno, il 2020, che passerà alla storia per il coronavirus, il contenimento e la distanza sociale, le città deserte, le persone e le famiglie costrette in casa, e per il dramma di migliaia di morti, sepolti senza la vicinanza e l’abbraccio dei propri cari; ma anche per la magnifica ed esemplare prova di medici, infermieri e addetti sanitari.
«Un dramma che ci ha gettati nello sconforto, privandoci delle nostre vite per come le conoscevamo e del futuro per come lo immaginavamo. Una terribile strage che ha colpito duramente anche il nostro personale sanitario, ma in particolare la generazione dei nostri anziani: madri e padri, nonne e nonni, affetti cari, i legami più forti.
«Tre quarti di secolo or sono, invece, le vittime di un’altra immane tragedia furono soprattutto giovani. Il nemico non fu allora uno sconosciuto microrganismo, ma dei nostri simili; si trattò di una ventata micidiale di barbarie, di morte e di dolore che solcò anche le strade e le piazze della nostra città.»


 
«Oggi queste strade e queste piazze sono semideserte a causa del contagio, speriamo che tra pochi giorni una lenta ripresa possa esserci. Questa fu la seconda guerra mondiale, che tutti associamo alla follia nazifascista, e che a ogni rivano richiama alla memoria l’eccidio del 28 giugno 1944 e il moto di ribellione che all’indomani del 25 aprile dell’anno seguente portò tanti nostri giovarti concittadini a imbracciare le armi e a contribuire in modo decisivo alla Liberazione.
«Ricordiamo solo che pochi anni fa, sembrerebbe un secolo ma è il 2012, inaugurammo a pochi metri di distanza da qui la lapide in via Montanara per ricordare quella che viene definita la battaglia di Riva, avvenuta successivamente al 25 aprile, fino al 29 e poi al 30 aprile.
«Anche in un anno come questo, in cui ci pare non ci sia spazio, nelle nostre menti e nei nostri cuori, per altro che per la tragedia che stiamo attraversando, ricordiamo i volti, gli ideali e le imprese dei giovani martiri e di quanti lottarono per liberare la nostra città e il nostro Paese dall’oppressione, opponendo un muro alla cieca violenza di sopraffazione e di morte e tenendo alto il sentimento della dignità dell’uomo. La loro memoria ci infonde un sentimento di orgoglio che ci scalda il cuore e ci aiuta, nel dolore e nello smarrimento di questo difficile tempo presente, a guardare al futuro con fiducia. Buon 25 aprile a tutti».
 
Quindi il presidente dell’Anpi Alto Garda e Ledro Gianantonio Pfleger ha ricordato alcuni partigiani di Riva del Garda, protagonisti della Liberazione, tra cui l’avv. Renato Ballardini, medaglia d'oro al merito della città di Riva del Garda.
A seguire, la deposizione di una composizione floreale alla lapide sotto i portici del municipio, al suono della canzone che è diventata il simbolo della Festa della Liberazione: «Bella Ciao».

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