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Contro zanzare c’è EPILAB, l’unità mista di ricerca FEM - FBK

Si è svolta oggi a Trento la giornata di studio sulle malattie virali trasmesse da vettori per medici e operatori sanitari

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Fondazione Edmund Mach e Fondazione Bruno Kessler insieme per contribuire alla lotta contro le specie aliene. 
È stata presentata oggi, nell’ambito di una giornata di studio sulle malattie trasmesse da vettori rivolta a medici e veterinari, l’unità di ricerca mista Epilab. 
L’unità studia le malattie trasmissibili e, per quanto riguarda le malattie da vettore, avrà il compito di quantificare sia il rischio sanitario associato alla presenza di zanzare vettrici di patogeni, sia l'eventuale diffusione degli stessi mediante modelli matematici e statistici.

Nell’ambito della giornata di studio, organizzata FEM e FBK in collaborazione con APSS e PAT dedicata alle «Arbovirosi: una problematica emergente» e rivolta agli operatori della Sanità Pubblica Medica e Veterinaria del Trentino, è stato fatto un aggiornamento sulle principali arbovirosi attualmente circolanti in Italia e sulle relative implicazioni operative e legislative necessarie per prevenire e controllare la trasmissione di tali virosi in ottica transdisciplinare di One Health.
In apertura della giornata sono intervenuti il segretario generale di FBK, Andrea Simoni, il direttore generale FEM, Sergio Menapace, il direttore di Igiene e Sanità pubblica di APSS, Valter Carraro.
 
Tra i relatori dell'evento Roberto Rosà e Stefano Merler, entrambi facenti parte del personale permanente di Epilab, che hanno illustrato tecniche e risultati concernenti la modellizzazione e predizione degli eventi epidemici causati da queste arbovirosi.
In Trentino l'obiettivo di EPILAB è ottimizzare il servizio di prevenzione e risposta alle arbovirosi ovvero le malattie virali trasmesse da vettori. L'area di studio sarà il territorio provinciale, dove vengono svolti appositi monitoraggi, ma l'unità ha attive diverse collaborazioni sia in campo nazionale che europeo.
L’Unità è finalizzata a sviluppare di modelli di rischio epidemiologico a supporto delle decisioni per la Sanità Pubblica.
Laboratori all’avanguardia per la ricerca in ambito molecolare ed entomologico e su una piattaforma GIS/Remote sensing per l’analisi spaziale e la modellizzazione dei rischi.
Complessivamente la squadra di Epilab consta attualmente di 15 ricercatori, tra cui sei postdoc e due dottorandi, tre ricercatori senior, un medico, un veterinario e due tecnici.
 
«Fondazione Bruno Kessler - le parole del segretario generale di FBK, Andrea Simoni - ha sviluppato negli anni competenze e professionalità importanti nell'ambito dell'epidemiologia quantitativa delle malattie infettive, testimoniate dalle numerose pubblicazioni scientifiche di alto impatto, che hanno anche portato recentemente alla collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità su temi importanti come quello della valutazione dell'efficacia del vaccino contro l'Ebola.»
 

 
Il direttore generale FEM, Sergio Menapace, ha spiegato che il cambiamento climatico, oltre a rappresentare una minaccia diretta alla salute umana, favorisce anche la presenza di specie di insetti alieni provenienti da aree tropicali che possono avere un impatto notevole sia sull'agricoltura e sulla bioeconomia sia sulla salute umana.
«L'attività del Centro di ricerca e innovazione FEM – ha sottolineato – seguendo il principio guida "One Health" è focalizzata, come attestano la produttività scientifica ad impatto in materia che la partecipazione in gruppi scientifici internazionali, allo studio dei fattori che comportano un aumento di rischio sanitario per i lavoratori del settore agro-forestale e per la popolazione in generale connesso alla trasmissione di malattie virali quali l'encefalite virale da zecche (TBE) o altre malattie virali che possono essere trasmesse da zanzare, come nel caso del Virus del Nilo.»
 
Il direttore di Igiene e Sanità pubblica di APSS, Valter Carraro, ha ricordato le attività di sorveglianza integrata umana e veterinaria condotte dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari, attuate per monitorare nel territorio provinciale la presenza di eventuali casi di infezioni nell’uomo e negli animali.
«Tali informazioni – ha detto – integrate con la sorveglianza entomologica sugli insetti vettori consente di valutare e gestire il rischio.»
Ha inoltre sottolineato l’importanza dell’informazione ai medici curanti affinché pongano attenzione diagnostica alle malattie da arbovirus e segnalino eventuali casi sospetti.
 
Le arbovirosi rappresentano una problematica emergente a livello globale con conseguenze importanti anche per la sanità pubblica del Trentino.
Le cause del fenomeno sono molteplici: su tutte la grande mobilità di merci e persone causate dalla globalizzazione negli ultimi trent’anni e i cambiamenti climatici in atto, fattori che favoriscono e condizionano in primis la presenza, la distribuzione e il ciclo di sviluppo sul territorio di varie specie di artropodi di interesse sanitario.
Nel corso delle ultime tre decadi infatti, si sono registrate sul territorio provinciale variazioni di incidenza di malattie come l’Encefalite Virale da Zecche (TBE) ma anche la comparsa di infezioni esotiche trasmesse da vettori endemici (Usutu Virus) nonché specie aliene di vettori, come la zanzara tigre e la zanzara coreana, che rappresentano un rischio potenziale di diffusione di malattie tropicali come la Chikungunya e la febbre dengue.

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