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Aifa: Rapporto 2018 sull'uso dei medicinali in Italia

L'Agenzia italiana del farmaco conferma l’aumento del consumo dei medicinali nel 2018 – Il Trentino tra i maggiori consumatori di medicinali «equivalenti»

Aumenta il consumo dei farmaci generici e biosimilari.
A rilevarlo è l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) nel "Rapporto sull'uso dei medicinali in Italia 2018" in cui si sottolinea anche l'aumento della spesa e dei consumi dei farmaci a brevetto scaduto.
Nel 2018 i farmaci a brevetto scaduto hanno rappresentato l'82,7% dei consumi in regime di assistenza convenzionata e il 65,9% della spesa convenzionata.
Questa voce di spesa riguarda soprattutto la categoria dei farmaci cardiovascolari e antimicrobici, con un'incidenza rispettivamente dell'84,5% e dell'84% sulla spesa convenzionata della categoria.
 
Le Regioni con la più elevata incidenza del consumo di farmaci a brevetto scaduto sono l'Umbria (84,3%), l'Emilia-Romagna (84,2%) e la Provincia autonoma di Trento (54%), mentre la Toscana (81,1%), l'Abruzzo (81,6%), la Valle D'Aosta e la Basilicata (81,8%) sono quelle nelle quali è stato registrato il consumo più basso.
L'Emilia-Romagna è la regione con la maggiore incidenza della spesa per farmaci a brevetto scaduto sulla spesa farmaceutica convenzionata regionale (70,7%), seguita dall'Umbria (69,6%) e dalla P.A. di Trento (69,2%), mentre la Lombardia (60,7%), la Valle d'Aosta (64,4%) e la Sardegna (64,5%) sono quelle in cui si è registrato il livello di spesa più basso.
 
Calabria, Basilicata e Campania mostrano le più alte percentuali di spesa per i farmaci che hanno goduto della copertura brevettuale (rispettivamente 82,2%, 81,3% e 81,1%), mentre la Provincia autonoma di Trento, la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia registrano la più alta incidenza di spesa per i farmaci equivalenti (rispettivamente 42,6%, 40,6% e 36,4%).
La spesa per i vaccini è andata progressivamente aumentando negli ultimi 6 anni. La maggior variazione di consumo e di spesa pro capite rispetto all'anno precedente è stata osservata per il vaccino contro il Papillomavirus e per il vaccino anti-rotavirus (>100%); nel 2018 si rileva una marcata variabilità nella spesa pro capite nelle regioni italiane, con un valore che va da un minimo di 5,75 euro della Valle d'Aosta a un massimo di 13,10 euro della Provincia autonoma di Trento, che fa registrare anche la maggiore variazione percentuale di spesa pro capite rispetto all'anno recedente (+33,2%).

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