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Cambio divisa: accordo all’unanimità con i sindacati

Riconosciuto il diritto alla retribuzione del cosiddetto «tempo divisa» del personale sanitario: è considerato orario di lavoro a tutti gli effetti

Il tempo che il personale sanitario dedica al cambio della divisa è da considerarsi come effettivo orario di lavoro e in quanto tale va riconosciuto.
È stata raggiunta l’intesa con le sigle sindacali, che hanno firmato oggi nella sede dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari due accordi sindacali che regolano le operazioni di vestizione e svestizione della divisa.
 
Il primo accordo prevede un riconoscimento delle operazioni di vestizione e svestizione della divisa degli operatori sanitari e degli operatori tecnici addetti all’assistenza, al supporto logistico, tecnico ed economale effettuate negli ultimi cinque anni.
Sulla base delle timbrature registrate, Apss riconoscerà ai dipendenti fino ad un massimo di 1.000 euro lordi.
 
Il secondo accordo invece regola – a partire dal 1° settembre 2019 – il cambio divisa degli operatori sanitari e degli operatori tecnici addetti all’assistenza che fanno turni sulle 24 ore e per ragioni di igiene e sicurezza devono indossare nella sede di lavoro una divisa.
Per il cambio saranno riconosciuti fino a dieci minuti complessivi, tra entrata e uscita (purché risultanti dalle timbrature).
Si tratta di un accordo raggiunto nell’attesa della sottoscrizione del Contratto Collettivo Provinciale di Lavoro che prevede specifiche indicazioni sul cambio divisa in coerenza con quanto già deciso in sede nazionale.
 
Gli accordi sono stati sottoscritti tra il direttore generale di Apss Paolo Bordon e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali: CISL FP, Fe.N.A.L.T., FP CGIL, NURSING UP, UIL FPL Sanità.
L’intesa di oggi è in linea con quanto stabilito nelle scorse settimane da una sentenza della Cassazione che ha riconosciuto il diritto alla retribuzione del cosiddetto «tempo divisa» e dalla recente giurisprudenza.
 
«Oggi – ha dichiarato il dg Bordon – è stata siglata l’intesa in un clima di grande responsabilità e collaborazione da parte di tutte le organizzazioni sindacali che hanno dato un fattivo contributo alla risoluzione di problematiche che in alcuni casi si trascinavano dal 2010.
«Nell’interesse generale – ha concluso Bordon – si è convenuto che fosse maturato il tempo per definire questioni non più rinviabili che impattano sull’organizzazione aziendale.»

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