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Trento, assolta Janet Fajardo titolare del ristorante Mesa Verde

Era stata rinviata a giudizio per non aver chiuso il locale come disposto dai decreti anti covid – Il principio della difesa: «L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro»

Sono molte le denunce e le multe comminate in periodo Covid, decadute a seguito di sentenze dei tribunali che via via stanno portando a diverse fattispecie di reati contestati sulla base dei dpcm e dpm dei governi Conte e Draghi.
In questo caso, a non reggere di fronte alla giustizia sono stati i reati contestati a Janet Fajardo, ristoratrice trentino-peruviana titolare del ristorante Mesa Verde di Trento che, assieme al fratello Bruno Arturo e al padre Juan aveva rifiutato di chiudere il ristorante o attenersi al coprifuoco ordinato dal governo, continuando a lavorare anche a marzo 2021, a dispetto delle ripetute visite delle forze dell'ordine che più volte avevano apposto i sigilli al locale, diventato uno dei simboli della resistenza trentina.
 
La posizione di Janet era più delicata rispetto a quella dei due famigliari - assolti a febbraio - perché la donna non solo aveva come loro disobbedito a un dpcm del periodo covid (fattispecie decaduta come reato grazie al DL 19-20) ma aveva anche personalmente tolto i sigilli apposti al locale.
Questa mattina, il giudice Marco Tamburrino ha assolto anche Janet, sia per la disobbedienza (art.650) che per la violazione dei sigilli (art.349).
A difenderla, è arrivato a Trento l'avvocato Lorenzo Nannelli, legale di fiducia del movimento nazionale «Io Apro» che era nato proprio contro le limitazioni imposte in periodo Covid, ritenute anticostituzionali (art.1: «L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro»), inefficaci (come poi si sono dimostrate) e confuse (prima era vietato consumare da seduti ma lo si poteva fare in piedi, poi viceversa; bisognava limitare gli orari di distribuzione dei pasti come se il virus attaccasse su base oraria, con la conseguenza - fra l'altro - che la gente invece che diluirsi in un orario più lungo, si affollava tutta a mangiare alla stessa ora...).
 
Il principio della Repubblica fondata sul lavoro era stato sollevato anche da noi al suo tempo, quando il DPCM aveva fatto divieto di lavorare a chi non si era vaccinato.
L'avvocato Nannelli ha sottoposto al giudice trentino la recente sentenza pronunciata a Firenze dalla giudice Paola Belsito, che il 10 maggio ha assolto uno dei leader del movimento Io Apro, Mohamed El Hawi, detto Momi, con la motivazione che «la limitazione dei diritti costituzionalmente garantiti (proprietà privata e lavoro) non può comprimere la libertà dei cittadini al punto di compromettere la loro sopravvivenza dignitosa».
Letta la sentenza della collega, e discusso circa mezzora con l'avvocato difensore, al termine dell'udienza il giudice ha assolto Janet Fasardo, probabilmente sulla base delle stesse motivazioni, ma questo lo si saprà tra qualche settimana: come sempre, il giudice ha 90 giorni per depositarle.

Janet Fajardo con l'avvocato Lorenzo Nannelli.

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