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Frassilongo: minacce e insulti razzisti a Agitu Ideo Gudeta

La solidarietà delle autorità provinciali e della maggior parte dei partiti trentini

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Un incubo per Agitu Ideo Gudeta, detta Agi, che si ripete quasi quotidianamente, con minacce di morte, insulti razzisti danneggiamenti e aggressioni fisiche.
Agitu Ideo Gudeta (nella foto), originaria dell’Etiopia, da anni allevatrice e titolare dell’azienda agricola «La capra felice» nella Valle dei Mocheni, a Frassilongo.
Questo stalking, aggravato dallo sfondo razzista e dalle minacce di morte, è il figlio di una politica dissennata apertamente contraria i migranti.
Immaginiamo che nelle more dei nostri governanti non ci sia un sentimento razzista ma solo la volontà di limitare l’invasione di migliaia di migranti che sbarcano in Italia per venire in Europa, senza poi proseguire per le loro mete.
Ma indubbiamente questo martellare giornaliero sul problema dei migranti può aver orientato qualche mente a un sentimento che in Trentino non ha mai attecchito: il razzismo.
Le autorità e i leader dei principali partiti hanno espresso la propria solidarietà inviando alle redazioni commenti di condanna sul comportamento registrato a Frassilongo.

 Ugo Rossi, presidente della Provincia 
Questi atti, a prescindere dagli aspetti che competono alla magistratura e alle forze dell’ordine, vanno assolutamente condannati, a maggior ragione perché colpiscono una persona la cui vicenda umana e professionale è diventata, anche al di fuori del Trentino, un simbolo di buona integrazione.
Il fatto che Agitu, da rifugiata, abbia trovato il modo di ripartire avviando sul nostro territorio un’attività di allevamento di capre e di produzione di formaggi biologici testimonia del fatto che il Trentino crede nell’accoglienza e nella solidarietà attiva.
L’auspicio è che questa vicenda possa ascriversi più alla sfera della prepotenza e delle patologie ossessive che al razzismo, una aberrazione del pensiero da cui la nostra comunità solitamente si è sempre tenuta ben distante.
 
 Il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti 
La Presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Trento, davanti al reiterarsi di atti ascrivibili al peggiore razzismo e alla xenofobia più brutale, desidera esprimere sentimenti di sincera vicinanza e di convinta solidarietà alla signora Agitu Ideo, fatta oggetto di volgari minacce e di inaccettabili violenze, auspicando al contempo la ferma reazione degli Organi di Sicurezza, affinché simili episodi non solo cessino subito, ma vengano anche perseguiti secondo le disposizioni di legge.
Nel frattempo è altrettanto doveroso sottolineare come il Trentino, nonostante il recente diffondersi di crescenti intolleranze, non è, per cultura e per storia, incline al rifiuto dell’Altro, chiunque egli sia e da qualsiasi provenienza arrivi e anzi ne favorisce l’accoglienza, anche secondo le leggi non scritte dell’ospitalità della montagna, memore di una vicenda collettiva segnata fortemente dal tema dell’emigrazione e delle sofferenze che questa sempre trascina con sé.
Lo scriteriato agire della malvagità di un singolo non deve infangare un’intera comunità, che dev’essere invece impegnata ad isolare e combattere simili pericolosi estremismi, costruendo nuovi linguaggi di accoglienza e di incontro, non intrisi di odio e di egoismo, secondo la potente lezione di umanità che a noi tutti, credenti o meno, giunge anche dal messaggio quotidiano del Papa.
 
 Il Segretario Politico del PATT Franco Panizza 
Il Patt, nell’apprendere che Agitu Ideo Gudeta e due suoi collaboratori sono stati vittime di aggressioni fisiche e verbali ci lascia senza parole.
Il Patt esprime piena solidarietà e vicinanza all’imprenditrice di origine etiope, Agitu Ideo Gudeta, che da anni vive e porta avanti la sua attività zootecnica in Valle dei Mocheni.
A rendere il tutto ancora più deprecabile l’aggravante xenofoba e razzista. Tale gesto non appartiene alla nostra cultura e alla civiltà trentina, che siamo certi saprà isolare l’autore di un atto esecrabile da condannare senza attenuanti.
Esprimiamo vicinanza anche alla Comunità Mochena, espressione orgogliosa di una minoranza linguistica aperta e tollerante, che non merita di essere associata a questo tipo di azioni.
Questi atti vigliacchi nascono anche per colpa del clima politico e sociale che si sta sviluppando in Italia e che viene cavalcato dal più becero populismo. Siamo fiduciosi nel lavoro delle nostre Forze dell’Ordine e confidiamo che atti di tale gravità non si ripetano.
Auguriamo ad Agitu Ideo Gudeta e ai suoi collaboratori di poter recuperare al più presto la serenità necessaria per continuare la propria attività, pienamente integrata ed apprezzata dalla propria comunità.
 
 Walter Kaswalder, segreteria Autonomisti Popolari 
Esprimo la mia totale solidarietà alla dott.ssa Agitu Ideo Gudeta più conosciuta come Agi.
Allevatrice di origine etiope operante a Frassilongo, nel cuore della Valle dei Mocheni. Solidarietà completa anche alla Comunità mochena che il vile delinquente, persecutore di Agi non rappresenta, e Comunità che da tale comportamento corre il rischio purtroppo di trarre una falsa immagine di sé.
I reiterati ed inqualificabili gesti di violenza ed intolleranza a sfondo razziale di cui la donna etiope è stata vittima, confermano la gravità dei tempi nei quali viviamo.
Questi richiedono fermezza repressiva, nessuna generalizzazione, specifica individuazione delle responsabilità.
È il signore resosi colpevole di tutto ciò persona sgradita, non la signora vittima di queste angherie. Il Signore in questione si è reso già protagonista nel tempo di diversi atti assolutamente non compatibili con il vivere civile di una piccola comunità, entrando in rotta di collisione e da anni con la popolazione.
Diversi e circostanziati atti mi sono stati in tal senso comunicati, e prego pertanto l'ottima Stazione dei Carabinieri di Sant'Orsola di valutarli con profonda attenzione. Lo chiedo perché informato su questi in maniera angosciata e preoccupata, prima che succeda davvero l'irreparabile.
La Valle dei Mocheni è Terra di grande tolleranza, è Terra di contaminazione con culture e lingue diverse.La Valle dei Mocheni è stato la Heimat di Optanti costretti ad abbandonare nella seconda Guerra Mondiale affetti, famiglia e tutto quanto costruito in anni di sacrifici per terre lontane, sconosciute ed a volte ostili.
La famiglia mochena di tipo matriarcale, viveva del capo famiglia «krumer», una sorta di venditore ambulante che partiva a piedi per commerciare nei masi del sud ed alto Tirolo, stando distante da casa per mesi e delegando la gestione della famiglia alla donna che gestiva il modesto guadagno del marito governando per tutti la famiglia.
Questa valle ha conosciuto fatica e lavoro, isolamento fisico e culturale, e li porta dentro con il ricordo di ferite ancora aperte: la comunità mochena conosce perfettamente le difficoltà della convivenza e della integrazione ed è paradossale che sia proprio essa a vivere in questi giorni la notorietà naturale quanto non gradita di una decadenza xenofoba che non le appartiene.
Il ringhio maligno della delinquenza razzista ha azzannato casualmente e vile a Frassilongo una donna modello, colpevole di rappresentare al meglio quell'integrazione di cui a Frassilongo Agi è certamente un'icona.
 
 Il Partito Democratico del Trentino 
Il Partito Democratico del Trentino desidera raggiungere con un messaggio di piena solidarietà Agitu Ideo Gudeta, vittima di violenze fisiche e minacce aggravate da razzismo, e non tacere di fronte all’intollerabile presenza di questi episodi nella terra trentina.
Agitu è una donna imprenditrice della Valle dei Mocheni che con la sua attività ha arricchito la nostra comunità, che ha avuto riconoscimenti a livello nazionale e che porta valore aggiunto allo sviluppo e alla cura del territorio trentino.
La sua, inoltre, è una sfida nel campo zootecnico che ha il prezioso volto dell’imprenditoria femminile.
Mentre esprimiamo la piena fiducia nell'azione di contrasto degli Organi di Sicurezza, siamo convinti che la vicinanza e la solidarietà della comunità trentina siano oggi più che mai necessarie e si debbano esprimere con fermezza di fronte ad episodi di così intollerabile violenza.
Allo stesso tempo vogliamo essere al fianco di tutti coloro che, come Agitu, si impegnano con il loro prezioso lavoro per mantenere la vita e la cura del nostro paesaggio e delle economie di montagna.
Questi episodi di violenza non possono attecchire in una terra democratica e accogliente come il Trentino, che sa bene quali siano le fatiche del lavoro in montagna e le sofferenze di chi emigra per trovare nuove opportunità di lavoro.
Per questo ci adopereremo in ogni modo affinché Agitu e i suoi collaboratori si sentano pienamente cittadini della nostra provincia, protetti e tutelati, proseguendo con serenità il loro lavoro, e affinché siano perseguite e condannate le azioni di violenza xenofoba in ogni loro forma.
 
 Rodolfo Borga e Claudio Civettini della Civica Trentina 
Con riferimento all’aggressione e alle minacce subìte dalla dott.ssa Agitu Ideo Gudeta, più conosciuta come Agi, allevatrice di origine etiope attiva a Frassilongo, in Valle dei Mocheni, come Civica Trentina esprimiamo la nostra più totale solidarietà, tanto più considerando che secondo le prime ricostruzioni pare trattarsi di un episodio di matrice razziale.
Confidando pertanto nel fatto che gli inquirenti sappiano far luce sull’episodio accertando le responsabilità, come Civica Trentina da un lato rimarchiamo la poc’anzi citata solidarietà e, dall’altro, intendiamo sottolineare come la Valle dei Mocheni ma anche il Trentino tutto si sono sempre dimostrati terra di grande solidarietà e apertura alle persone perbene che vogliano fare impresa e lavorare.
Ragion per cui a nessuno e per nessuna ragione dev’essere consentito di inquinare - tanto meno a colpi di aggressioni e minacce - questa immagine di tolleranza e umanità che i trentini di ieri così come quelli di oggi hanno contribuito con credibilità a rendere tale.

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