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Trento si aiuta – I volontari raccontano

«Le difficoltà sono cresciute in questo periodo, dobbiamo aiutarci»

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Miledi Meneghetti (foto) ha incontrato il volontariato quando era una bambina e poi non ha più smesso.
Da giovanissima, quando dava una mano al canile, ha iniziato a fare la volontaria per l’Unione italiana ciechi, con la quale ormai collabora da 35 anni.
Poi alle tante attività si sono aggiunti l'impegno con Trentino solidale e la collaborazione con Casa Paola (gestita dall’associazione Amici senzatetto).
Oggi è presidente del Comitato associazioni Oltrefersina, gruppo che coordina 15 sodalizi (per un totale di più di un centinaio di volontari) operanti sul territorio della circoscrizione con l’obiettivo di tenere vivo il quartiere, fare rete e rafforzare i rapporti fra i cittadini della zona.
 
Quali sono le associazioni coordinate dal comitato?
Le associazioni vanno dal Progetto vigilanza scolastica al Telefono d’Argento Oltrefersina, che collaborano entrambi con il Polo sociale del Comune. Ma ci sono anche associazioni sportive, circoli anziani e altri sodalizi che fanno parte della rete di Pronto Pia.
 
Come si svolge una giornata di volontariato?
Facciamo la spesa per Pronto Pia e raccogliamo alimenti a lunga conservazione per il banco alimentare fuori dai negozi. Poi come comitato manteniamo attivo il Telefono d’argento per i contatti con gli anziani. In più, prima dell’emergenza avevamo fatto una spesa che si è rivelata utile. Avevamo comprato un furgone per il trasporto merci, per le necessità di consegna e logistiche delle nostre associazioni. Adesso si rivela utilissimo per il Banco alimentare, per le consegne di viveri e spese di Trentino solidale e delle nostre associazioni. Inoltre c’è l’accompagnamento dei non-vedenti, perché anche loro hanno bisogno di uscire, fare la spesa e avere quel minimo di vita sociale che adesso è permessa. Ma per accompagnarli bisogna stare vicini, con tutte le protezioni del caso naturalmente. A questo proposito l'Associazione italiana ciechi sta lottando per far valere il diritto ad essere accompagnati. Questo è il momento nel quale possiamo far capire alla gente l’importanza del volontariato. Le difficoltà sono cresciute in questo periodo, quindi bisogna aiutarsi.
 
Prima del Covid organizzavate molti eventi?
Organizzavamo il Carnevale d’Oltrefersina in collaborazione con i circoli anziani. In autunno il tendone dell’Oltrefersina con tutte le associazioni. Poi tutti i martedì di agosto eravamo al parco Langer dove, per tenere vivo il quartiere, organizzavamo varie attività, ma quest’anno penso proprio che non potremo più farle. Alcune associazioni hanno pensato di organizzare concorsi di poesia e di pittura per tenere ancora vivi i legami sociali della circoscrizione. Oppure qualche iniziativa da fare online. Questo sarà il nostro futuro per il momento. Anche gli orti gestiti dai circoli anziani potranno essere un luogo di socializzazione. L’obiettivo di tenere vivo il quartiere e le sue relazioni rimane sempre lo stesso, anche se serviranno nuovi metodi per i prossimi mesi.

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