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Trento, edificio ex Zuffo: a fine giugno la consegna dei lavori

Interamente finanziata dal programma europeo Horizon 2020, l’opera è a basso impatto grazie a geotermia e fotovoltaico

Saranno consegnati entro fine giugno i lavori del nuovo edificio in legno all’ex Zuffo, completamente finanziato da fondi europei del programma Horizon 2020.
Proprio in questi giorni è in via di completamento il progetto esecutivo dell’opera, che sarà conclusa entro fine dicembre 2024. L’edificio sarà a servizio della mobilità sostenibile, anche in vista di un potenziamento dell’area come «hub per la mobilità elettrica».
Avrà spazi e servizi per i pendolari, per chi deve sostare per periodi medio-lunghi (per la ricarica di mezzi elettrici, per appuntamenti di lavoro o altro), per turismo o lavoro (con spazi di co-working).
L’edificio si articolerà su 3 piani, di cui uno interrato e 2 fuori terra, con altezza massima di 8 metri. Il piano terra avrà una dimensione di circa 150 metri quadrati, il primo piano prevederà una superficie di circa 30 metri quadrati con i restanti 120 adibiti a terrazza che, sfruttando il concetto di modularità su cui poggia lo sviluppo dell’intero edificio, potrà essere ulteriormente estesa.
 
Caratterizzata da soluzioni costruttive a basso impatto ambientale, energeticamente positivo grazie a impianti come le pompe di calore geotermiche e il fotovoltaico, l’opera ha carattere dimostrativo e rientra nel progetto europeo Arv, coordinato dalla Norwegian University of Science and Technology, che prevede la partecipazione di sei nazioni: Norvegia (coordinatrice), Danimarca, Olanda, Repubblica Ceca, Spagna e Italia, ognuna delle quali lavora su un progetto dimostrativo di comunità climatica.
Per l’Italia il caso studio è l’area di Piedicastello in Destra Adige a Trento che diventerà incubatore e dimostratore di un nuovo modo di pensare le comunità locali, orientate al rispetto climatico in un’ottica di economia circolare e autosufficienza energetica, con lo sviluppo di soluzioni semplici e poco costose, rapidamente esportabili anche in altre realtà cittadine.
 
Nello spazio esterno adiacente all’edificio potrebbero trovare collocazione, in futuro, alcune dotazioni tipiche delle cerniere di mobilità, a servizio dell’utente che intende passare da un mezzo privato al trasporto pubblico collettivo, quali servizi di bike sharing e car sharing, ricarica auto elettriche, autolavaggio etc.
Il gruppo di lavoro italiano del progetto Arv è coordinato dal Distretto Tecnologico Trentino Habitech, coadiuvato da Eurac Research, assieme ad altri tre partner (Università di Trento, Dolomiti Energia, Politecnico di Torino). Habitech partecipa al progetto Arv insieme a tre imprese del proprio consorzio (Armalam srl, Fanti Legnami srl, XLAM Dolomiti srl) che intervengono nel progetto in qualità di terze parti associate.

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