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Universitari di Trento e Roma a «scuola di Europa»

A Bruxelles hanno partecipato a una simulazione di una riunione del COREPR

Una cinquantina di studenti provenienti dall’Università di Trento e dalla Luiss di Roma, coordinati dal Centro J. Monnet di Trento e dall’Associazione Laureati della Luiss, con il supporto dell’Ufficio provinciale di Bruxelles, si sono ritrovati per due giorni presso la sede dell’Euroregione.
Due gli appuntamenti: l’incontro con il Rappresentante permanente italiano, ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci e un esercizio di simulazione di una riunione del COREPR (Comitato dei Rappresentanti permanenti che preparano le riunioni sui dossier più importanti all’esame del Consiglio dei Ministri Ue e del Consiglio dei Capi di Stato e di Governo Ue).
 
Il rappresentante permanente ha esordito richiamando la delicatezza e la pericolosità dell’attuale momento per l’Europa caratterizzato dalla debolezza dell’Euro e dalla crisi dei cosiddetti debiti sovrani.
La drammaticità della crisi greca appare in tutta la sua gravità anche per gli effetti ‘domino’ che potrebbe avere su tutti i paesi della zona euro, a partire da quelli con maggiori difficoltà come Spagna e Italia.

A parte le responsabilità di ogni Paese per il suo debito pubblico, è stato detto, è altrettanto vero che l’Europa, a partire dalla prima crisi finanziaria del 2008, non è stata capace di agire tempestivamente approntando le misure necessarie per far fronte alle turbolenze dei mercati finanziari e alle manovre speculative correlate.
Sono importanti gli strumenti adottati dai vertici dell’Unione, come il Semestre di bilancio e il Patto fiscale europeo, ma altrettanto importante è recuperare la fiducia dei cittadini, oltremodo scossa e messa a dura prova dalle pesanti misure di austerità richieste dall’Unione per superare la crisi.
 
Nessuno mette in discussione, in linea di principio, la necessità di adottare severe misure nelle politiche nazionali di bilancio e il recepire il principio del pareggio di bilancio nelle Costituzioni nazionali, nonché la possibilità che la Commissione europea, per eventuali infrazioni identificate su questo principio, avvii una procedura presso la Corte Europea di Giustizia.
Ciò che viene duramente contestato, da parte di numerosi osservatori e da parte di espressioni importanti della società civile europea, è l’estenuante lentezza e incapacità dell’Unione di mettere in campo misure urgenti per favorire la crescita e far fronte alla disoccupazione che sta diventando una vera emergenza per numerosi paesi europei.
 
Di queste difficoltà, impasse, interessi divergenti dei Paesi membri, ha dato prova la simulazione di un riunione del COREPR, messa in atto dagli studenti nella sala grande dell’Euroregione, seduti attorno a tavoli convergenti, con il nome del Paese Ue rappresentato e con la presenza della Commissione europea, rappresentata da due studenti.
Tema della riunione: la valutazione la proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante l’iniziativa dei cittadini.
La simulazione ha dato una dimostrazione concreta delle difficoltà di pervenire ad accordi su argomenti delicati nell’ambito delle riunioni intergovernative; l’esercizio, tuttavia, lungi dal rappresentare un gioco fine a se stesso, ha fatto capire che la spinta ai Paesi membri a rinsaldare i vincoli di cooperazione e di più stratta integrazione può venire solo dai suoi cittadini e dal loro coninvolgimento democratico nelle decisioni europee.

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