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Iniziati i lavori di abbattimento dei capannoni dell’Italcementi

A Piedicastello resteranno solo le ciminiere quale ricordo dello storico insediamento che risale alla fine della Grande Guerra

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Piedicastello tornerà davvero a vivere quando i capannoni dell’Italcementi verranno abbattuti, indipendentemente da ciò che verrà costruito al loro posto.
Sono iniziati i lavori di demolizione che, per via della vicinanza delle abitazioni dello storico rione di Trento, non possono essere effettuati con esplosivo.
Le operazioni di demolizione dureranno così all’incirca tre mesi.
 
Il Gruppo Italcementi ha oggi una capacità produttiva di oltre 75 milioni di tonnellate di cemento annue ed è il quinto produttore di cemento a livello mondiale.
Nata nella seconda metà dell’800, si insediò in Trentino dopo la Grande Guerra, ponendo a Piedicastello le fornaci e alla Sinistra Adige i depositi, dove oggi sorge il complesso residenziale «Finestra sull’Adige».
Il cemento prodotto veniva trasportato dall'altra parte del fiume con teleferiche e da lì alla stazione ferroviaria a bordo di carri merci trainati da cavalli.
 
Oltre alle ciminiere, a ricordo dello stabilimento resteranno gli scavi sotto Sardagna (dove forse un giorno sorgerà un gigantesco posteggio a cono rovesciato) e l’incredibile proposta avanzata nel secondo dopoguerra al Comune di Trento, per cui la società avrebbe comperato volentieri il Doss Trento per trasformarlo in cemento.
Se il Comune avesse accettato, ora l'epico e più importante colle di Trento non esisterebbe più.
 
Al posto dell’Italcementi sorgeranno il polo scolastico professionale, ora all’incrocio di via Barbacovi e via Brigata Acqui, e la sede dell'informatica Trentina.

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