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Consegnati alla Italfly i primi 11 brevetti per pilotare droni

Il brevetto è obbligatorio per usi professionali, il corso dura quattro mesi con 34 ore teoriche e 16 pratiche

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Il «drone» è un aeromobile a pilotaggio remoto (APR), cioè un velivolo caratterizzato dall'assenza del pilota umano a bordo.
Il suo volo è controllato dal computer a bordo del velivolo, sotto il controllo remoto di un navigatore o pilota, sul terreno o in un altro veicolo.
L'inclusione del termine aeromobile sottolinea che, indipendentemente dalla posizione del pilota o dell'equipaggio di volo, le operazioni devono rispettare le stesse regole e le procedure degli aerei con pilota ed equipaggio di volo a bordo.
 

 
Il loro utilizzo è ormai consolidato per usi militari e crescente anche per applicazioni civili, ad esempio in operazioni di prevenzione e intervento in emergenza incendi, per usi di sicurezza non militari, per sorveglianza di oleodotti, con finalità di telerilevamento e ricerca e, più in generale, in tutti i casi in cui tali sistemi possano consentire l'esecuzione di missioni «noiose, sporche e pericolose» (dull, dirty and dangerous) spesso con costi minori rispetto ai velivoli tradizionali.
Dal nostro punto di vista, quello giornalistico, il drone è utilissimo per fare riprese o fotografie dall’alto, basti pensare agli stessi usi civili di cui sopra. Una piena, un incendio, ma anche un evento per cui valga la pena alzarsi in volo.
 

 
La differenza tra un drone e un aeromodello sta nel fatto che per utilizzare questi aeromobili per usi commerciali è indispensabile avere un brevetto da pilota specifico.
In Tentino la società Italfly, che ha sede all’aeroporto Caproni, organizza corsi specifici, che durano mediamente quattro mesi, che vengono impiegati in 34 lezioni teoriche (rispetto agli altri brevetti si devono imparare a conoscere i limiti di legge) e sedici di ore pratiche.
Tenendo conto che il modello standard usato per i corsi ha un’autonomia di volo di 20 minuti, si può dire che non si tratta di un corso da poco.
Il suo costo è di 1.400 euro circa.
 

 
Oggi la società Italfly ha consegnato i primi 11 brevetti ad altrettanti piloti che hanno finito il corso e superato l’esame finale.
Si tratta di Silvio Sandro Cattanio, Alessandro Cetto, Patrick Comiotto, Roberto Sani, Laura Maffei, Paolo Fiamozzi, Michele Andreolli, Gennaro Caliendo, Alessandro Stella, Gabrio Girardi e Fabio Valentini.
Quasi tutti hanno partecipato al corso nella prospettiva di poter sviluppare il proprio lavoro con questo nuovo mezzo di esplorazione.
L’unica donna, Laura Maffei, ad esempio (foto a pié di pagina), lavora per Trentino Sviluppo e – al di là della sua innata passione per la Protezione Civile – ritiene utile che la società disponga di un esperto di droni dato che tiene seminari sull’argomento.
 

 
Alla presentazione erano presenti l’Amministratore Delegato dell’Aeroporto, la cui presenza da sola indica l’importanza di questo nuovo settore.
Ma c’erano anche esponenti di Istituti di Ricerca come la Fondazione Mach, che vede un probabile impiego in agricoltura.
L’istruttore Davide Bucci ha consegnato gli attestati ai suoi allievi e ha fatto una piccola dimostrazione di come funzionano.
L’apparecchio che si vede in foto ha un’autonomia di 20 minuti, la batteria è intercambiabile, le eliche sono quattro, va pilotato a vista e dispone di un sistema Gps che consente, ad esempio, di far tornare il drone alla base di partenza senza l’aiuto del pilota.

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