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La petizione diventa elettronica con Change.org

La piattaforma consente di aprire un canale di comunicazione facile e diretto con i cittadini, ric avarne le opiniomi e dare risposte veloci ai proponenti

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Trento sarà il primo comune in Italia ad utilizzare ufficialmente la piattaforma Change.org (www.change.org) come strumento di e-petition.
In attuazione di un ordine del giorno collegato alla proposta di modifica dello statuto comunale e relativo alla possibile introduzione delle petizioni elettroniche aperte negli strumenti di partecipazione popolare, la Giunta comunale ha infatti deciso di sperimentare la piattaforma, lanciata nel 2007 negli Stati Uniti e dal 2012 attiva anche in Italia, che rappresenta il punto di riferimento sul tema e-petition per la facilità con la quale si può operare e per l’uso intelligente dei social network come strumento di partecipazione.
La differenza maggiore di uno strumento come Change.org rispetto alla petizione tradizionale è l’informalità che lo accompagna.
La petizione tradizionale prevede un rigoroso processo di raccolta, verifica e validazione delle informazioni personali dei firmatari, disciplinato dal regolamento sugli istituti di partecipazione popolare e dal manuale per la gestione dell'ascolto del cittadino.
 
L’adozione della piattaforma Change.org è invece più orientata ad aprire un canale di comunicazione facile e diretto con i cittadini, intercettare i movimento di opinione e dare risposte veloci ai proponenti.
Questa informalità presenta aspetti positivi, fra tutti quello di far emergere in modo naturale le esigenze e le proposte dei cittadini, e aspetti che vanno gestiti consapevolmente, come ad esempio la tendenza a polarizzare situazioni emotive transitorie.
La scelta di Change.org va quindi nella direzione di incentivare il più possibile il meccanismo della e-petition adottando la piattaforma che, nei fatti, è quella maggiormente diffusa e conosciuta.
Vincola l'Amministrazione comunale al rispetto dei termini di servizio e delle linee guida della comunità, che stabiliscono ad esempio che per firmare una petizione è necessaria la creazione di un account, possibile per chiunque abbia un'età maggiore di 13 anni e che un qualsiasi utente, anche non residente a Trento, può sottoscrivere una petizione.
 
Raccogliendo poi potenzialmente il parere di milioni di persone, la piattaforma non si assume la responsabilità di monitorare le loro opinioni sotto il profilo della rispettiva legalità o esattezza.
Rimane in capo all’Amministrazione comunale l'autonomia nel definire un numero minimo di adesioni da raggiungere perché la petizione venga presa ufficialmente in considerazione e ottenga quindi una risposta.
Nella fase sperimentale questa la soglia è fissata a 200 persone.
È stato inoltre stabilito il divieto di richiedere fondi per sostenere la propria e-petititon, come condizione vincolante per ricevere risposta.
 
Operativamente è stata quindi aperta la movement page del Comune di Trento, un contenitore su cui gli utenti possono lanciare una propria e-petition rivolta all'Amministrazione comunale, e la pagina decision maker, associata alla figura certificata del sindaco Alessandro Andreatta, che potrà così rispondere con facilità e trasparenza.
La gestione delle pagine è affidata al Servizio Gabinetto e pubbliche relazioni in collaborazione, per le rispettive competenze, con la Direzione generale, la Segreteria generale e il Servizio Innovazione e servizi digitali.
Se la sperimentazione nel corso dei prossimi sei mesi avrà un esito positivo si provvederà ad integrare il manuale di ascolto del cittadino, fissando le regole definitive e il processo di gestione a regime.
Nel frattempo lo strumento della petizione cartacea continua ad essere utilizzabile secondo le regole attuali.

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