Home | Interno | Trento | Un libro, una città: vince «Il nome della rosa» di Umberto Eco

Un libro, una città: vince «Il nome della rosa» di Umberto Eco

Dopo 5.000 voti trentini ha battuto il rivale «Le città invisibili» di Italo Calvino

image

>
Il libro da leggere insieme nel 2018 sarà «Il nome della rosa».
Il romanzo di Umberto Eco l'ha spuntata anche sull'ultimo dei suoi rivali, «Le città invisibili» di Italo Calvino, aggiudicandosi la vittoria nel referendum «Un libro, una città».
Dopo circa cinquemila voti, espressi dai lettori trentini sui social e soprattutto nelle urne disseminate in biblioteche, librerie e scuole, dopo la coinvolgente maratona letteraria che ha animato le Feste Vigiliane, finalmente si entra nel vivo e nel cuore di un'iniziativa nata soprattutto con uno scopo: promuovere la lettura, riscoprire i classici, talvolta dimenticati, della letteratura italiana dell'ultimo secolo.
L'obiettivo è stato in parte raggiunto, visto che nei mesi scorsi i diciassette libri in corsa per diventare il romanzo da leggere nel 2018 hanno avuto un'impennata di prestiti nelle biblioteche cittadine e di vendite in alcune librerie.
 
Il prossimo anno però sarà «Il nome della rosa» a dominare la scena e a coinvolgere i lettori trentini in un'esperienza inedita o comunque poco diffusa in Italia.
«Un libro, una città» invita infatti tutti i cittadini a cimentarsi con lo stesso romanzo, a condividerne pagine, citazioni ed emozioni, a interpretarlo, declinarlo in linguaggi diversi.
A farlo proprio, ma insieme e contemporaneamente a tutta la città.
Pubblicato nel 1980, vincitore del premio Strega nel 1981, «Il nome della rosa» a dispetto della sua complessità, del lessico colto, delle sofisticate questioni teologiche e filosofiche di cui abbonda, ha venduto 50 milioni di copie ed è stato tradotto in 44 lingue.
Il suo successo, che ha stupito lo stesso Eco, è dovuto probabilmente alla coesistenza di più chiavi e piani di lettura: «Il nome della rosa» è infatti un romanzo giallo e insieme un romanzo storico ma anche un romanzo gotico e filosofico-teologico oltre che un contenitore ironico di citazioni dotte.
 
Il filo rosso che unisce questi piani è rappresentato probabilmente dalle continue riflessioni sul senso e sul valore della verità e della sua ricerca, temi straordinariamente attuali in un'epoca in cui si dibatte dell'inarrestabile proliferazione delle cosiddette fake news.
Non meno importante nelle pagine di Eco la potenza dissacrante dell'ironia contro tutti i fondamentalismi e le chiusure ideologiche.
«Il nome della rosa» sarà al centro di pubbliche letture, rappresentazioni teatrali e conferenze, entrerà nelle scuole, potrà ispirare canzoni, giochi di ruolo, letture critiche, eventi, menù, adattamenti per i più piccoli, trasmissioni televisive o radiofoniche, quiz.
Potrà essere raccontato sui social: per esempio su twitter, 140 caratteri al giorno, o su instagram, con libere interpretazioni fotografiche.
Il programma 2018 di «Un libro, una città» sarà comunque aperto, in divenire e accoglierà via via le idee e le proposte di gruppi, associazioni, scuole e singoli cittadini.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande