Bondone, l'operazione ascolto raccoglie quasi 50 questionari
Ora via ai forum tematici, per arrivare in primavera alla definizione del piano
Sono quasi cinquanta i questionari sul futuro del Monte Bondone inviati ai consulenti incaricati di redigere il piano di sviluppo per la montagna di Trento.
Sulla base di queste risposte, ora a breve saranno organizzati forum tematici specifici per arrivare infine, entro la primavera, alla scelta di una strategia definita.
«Abbiamo riscontrato molto interesse – spiega Alessandro Oliveri, coordinatore del gruppo di lavoro, reduce da una serie di incontri con operatori economici, rappresentanti istituzionali e dell'associazionismo – Siamo soddisfatti per la disponibilità dimostrata da tanti soggetti rappresentativi del ‘capitale sociale’ e della progettualità che la città e il Monte Bondone esprimono.»
L'operazione ascolto sul Monte Bondone è partita a fine ottobre a Palazzo Geremia, in una più che mai affollata sala di rappresentanza.
L'incontro aveva avuto come protagonisti da una parte il team di consulenti incaricati di studiare le strategie di sviluppo per la montagna di Trento, dall'altra i portatori d'interesse che sulla montagna vivono e operano.
Come spiegato da Alessandro Oliveri in questi mesi «costruire condivisione» è stato il primo obiettivo, perseguito innanzitutto con il questionario, «strumento d'ascolto e nello stesso tempo spazio dove esprimere aspettative e progettualità».
Questa serie di domande, inviata a tutti i portatori d'interesse – dunque operatori economici ma anche Asuc, scuole di sci, Comuni dei vari versanti della montagna, Apt... - è servita a fotografare pregi e difetti del Monte Bondone, a far emergere i progetti in corso e quelli auspicati, a definire le vocazioni della montagna.
Una delle domande invitava infatti a indicare «lo scenario di sviluppo e qualificazione che sarebbe più opportuno perseguire per il Monte Bondone»: «Giardino fuori porta della città», da collegare a Trento con le necessarie infrastrutture, «monte dello sport» o ancora «del benessere» (non solo wellness ma anche servizi di cura), «riserva di naturalità», «distretto urbano in quota» o un «Bondone plurale», dunque mix di vocazioni senza una specializzazione prevalente. Nei prossimi mesi la risposta.
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