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In arrivo gli orti urbani comunitari, in Clarina e a Gardolo

Un avviso del Comune di Trento per individuare soggetti ai quali affidare le due aree

Trasformare le periferie urbane in luoghi dove «fare comunità», creando orti e vivendo un’esperienza di agricoltura sostenibile, civica e sociale.
È questo un modo per riqualificare gli spazi abbandonati della città, oltre che per rafforzare i legami tra residenti e territorio, per riscoprire vecchi saperi e conoscenze, per riproporre prodotti della tradizione contadina, per riscoprire una quasi del tutto dimenticata, perché relegata a pochi addetti ai lavori, pratica orticola e trasformarla in un momento di condivisione, integrazione e aggregazione, aperto a nuove culture e tradizioni.
In quest’ottica si colloca il percorso avviato dal Comune qualche anno fa e che ha visto il concretizzarsi di un percorso di formazione incentrato sulle nuove esperienze di «orto sociale», per cogliere spunti e disponibilità, per indagare se in città esistevano i presupposti per introdurre queste nuove forme di recupero del territorio.
A questo primo approccio teorico è seguita una fase di indagine per l'individuazione di terreni, abbandonati ed incolti, che opportunamente avrebbero potuto essere trasformati in «orto comunitario» per l’auto-produzione di prodotti agricoli.
 
Terminata questa fase esplorativa, la Giunta comunale ha individuato due aree verdi da destinare a progetti di orti comunitari in via della Canova e in via Medici, dando il via ad un’iniziativa che andrà ad affiancare le già esistenti e più consolidate forme di «orto per anziani».
Tra qualche giorno sarà disponibile sul sito del Comune un avviso di manifestazione di interesse, predisposto dal servizio Beni comuni e gestione degli acquisti, con cui si invitano i cittadini attivi a presentare una proposta di collaborazione per la realizzazione di orti comunitari negli spazi individuati, avviare una fase di co-progettazione e dare concretezza al progetto di realizzazione di orti condivisi.
Con i gruppi di cittadini, associazioni, fondazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, onlus, … che risponderanno all’avviso dando la propria disponibilità, sarà stipulato un patto di collaborazione che declinerà in modo puntuale gli obiettivi, l'oggetto della proposta, le azioni previste, le modalità di collaborazione, le forme di sostegno, la rendicontazione, la valutazione, la vigilanza e le responsabilità.
 
Obiettivi dell’avviso sono:
- favorire percorsi di cittadinanza attiva ed incentivare il lavoro in rete con altre entità del territorio
- promuovere le buone pratiche di sostenibilità ambientale
- salvaguardare e riqualificare il territorio anche attraverso la coltivazione di ortaggi, piante e piccoli frutti destinati alla produzione di alimenti per l’autoconsumo
- realizzare un luogo di scambio e di apprendimento sui temi della sostenibilità ambientale, dell'agricoltura urbana, dell'economia circolare e della cultura alimentare sana e sicura
- favorire l’integrazione e la coesione sociale, la solidarietà e l’intercultura attraverso la collaborazione tra generazioni, tra cittadini provenienti da altri paesi e tra culture diverse
- promuovere percorsi riabilitativi ed educativi a favore di tutta la comunità circostante
- contrastare situazioni di solitudine, disagio, che possono interessare varie fasce di popolazione attraverso la realizzazione di attività semplici, come quelle legate alla cura e alla coltivazione di un appezzamento verde, ma di grande valenza aggregativa.

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